«La tragedia della morte dell’avv. Olga Cancellieri ha coinvolto e travolto la città di Messina, portando all’attenzione pubblica problemi e temi che il sindacato FIMMG- Emergenza Sanitaria Sicilia denuncia da anni. Reiterate richieste di incontro e dialogo con le autorità politiche- in particolare con l’Assessore alla Salute- minacce di sciopero e svariati fatti di cronaca, tristi campanelli d’allarme, sono caduti nel vuoto, anno dopo anno, rappresentante dopo rappresentante».
Lo scrive Filippo Mangiapane (FIMMG EST 118 SICILIA), aggiungendo: «La richiesta di aiuto lanciata dai medici di 118 del nostro sindacato è stata sempre chiara e urgentissima. Le aree di emergenza sono quelle più penalizzate dalla carenza di personale: pagano il prezzo di un alto turn over di medici e infermieri a causa del carico eccessivo di lavoro che causa il burn-out del personale e la conseguente ricerca di un incarico meno usurante e meglio retribuito. Subiscono gli ingiusti svantaggi di un contratto di lavoro che, per la parte competente alla Regione Siciliana, non viene rinnovato da 14 anni ed è fermo a condizioni non più rispondenti alle esigenze di oggi».
La FIMMG ES Sicilia ha affiancato all’attività sindacale un impegno sui social, dando vita alla community “Dottori in ambulanza”, con campagne per educare e sensibilizzare i cittadini alle pratiche salvavita in caso di emergenza, ai comportamenti corretti, come ad esempio quando chiamare il 118 o meno. Da mesi è attiva anche la petizione “Primi ma ultimi” su Change.org (https://bit.ly/PrimiMaUltimi) «che cita, proprio come primo punto, la battaglia contro la demedicalizzazione delle ambulanze che, per diversi anni, abbiamo portato avanti in solitudine, ricevendo scarsa attenzione da parte di politica e cittadinanza. A dimostrazione di ciò, abbiamo raccolto con fatica poco meno di 500 firme».
Infine, Mangiapane sottolinea: «Scelte politiche sorde e insensate, contratti inadeguati, precariato e sovraccarico fisico ed emotivo dei pochi professionisti rimasti nell’Emergenza hanno portato alla situazione attuale, che è preesistente e indipendente dai recenti fatti di cronaca su cui farà luce la magistratura. Ci dissociamo dall’uso di una tragedia come pretesto per portare avanti interessi personali di singoli gruppi, auspichiamo, semmai, che si formi un coro unanime di voci di professionisti e cittadini, impegnati a protestare e denunciare un sistema che non può reggersi solo sugli sforzi sovrumani dei pochi medici, infermieri e soccorritori che vi lavorano».