PALERMO. «Avevamo ottenuto l’impegno da parte dell’assessore e dei dirigenti regionali di arrivare al più presto alla sigla di un nuovo accordo integrativo regionale che avrebbe permesso che dal primo ottobre si potesse continuare a garantire l’assistenza sanitaria ai pazienti Covid positivi da parte delle instituende Unità di Continuità Assistenziale (UCA). Con grande rammarico registriamo che tale volontà da parte dell’Assessorato non costituisca più una priorità. Era stato convocato un tavolo, prima in presenza e trasformata via web, di concertazione fra le parti sindacali e assessorato alla salute che è stato di fatto disatteso dall’assessorato stesso».
Lo afferma la Fimmg con una nota di Luigi Galvano (nella foto sopra, segretario generale regionale Fimmg Sicilia) e Luigi Tramonte (segretario regionale Settore Fimmg CA Sicilia), aggiungendo: «Avevamo già presentato in questi giorni per iscritto la propria proposta, sulla linea di quanto già avvenuto in altre regioni italiane, vedi Emilia Romagna, che avrebbe permesso al personale convenzionato di potere lavorare in queste unità di nuova istituzione, valorizzando tra l’altro anche l’esperienza maturata in questi due anni di pandemia».
Infne dalla Fimmg sottolineano: «A tre giorni dalla scadenza dei contratti USCA ci chiediamo che ne sarà delle visite ai pazienti covid positivi a domicilio. Chiediamo quindi all’assessorato e al presidente della Regione come intendono risolvere questa situazione nella considerazione che la delibera di giunta del precedente governo regionale ha dato indicazioni illegittime sotto diversi profili per la definizione del personale UCA».

Luigi Tramonte