“La Giornata mondiale contro il cancro promossa dalla World Health Organization e dalla Union for International Cancer Control rappresenta una ulteriore occasione per richiamare l’importanza della prevenzione dei tumori” dichiara la professoressa Roberta Siliquini, Presidente della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva (S.It.I.). I tumori maligni costituiscono un insieme di patologie nel complesso molto più frequenti in età avanzata. L’invecchiamento della popolazione, quindi, pone intrinsecamente le premesse per un aumento del numero di malati oncologici. L’Italia, con una popolazione tra le più anziane al mondo, si trova nella necessità di impegnarsi fortemente nella lotta ai tumori maligni. Infatti, nel 2021, nel nostro Paese si è registrata la più elevata età mediana tra i Paesi UE (48 anni rispetto ad una mediana Europea di 44) e la più elevata quota di ultrasessantacinquenni (23.5%) [fonte EUROSTAT]. Nel 2023, l’indice di vecchiaia si è ulteriormente accresciuto, raggiungendo quota 182,6 anziani ogni cento giovani [fonte ISTAT]. E anche il numero di persone che si ammalano di tumore è in aumento in Italia [fonte Numeri del Cancro 2022]. Sebbene questo fenomeno sia comune ad altri paesi ad alto reddito, esso rappresenta un problema di particolare rilevo per la sanità pubblica italiana, in ragione dei costi associati alla diagnosi e al trattamento della malattia oncologica. Ne discende che la prevenzione dei tumori rappresenta in prospettiva uno degli snodi strategici necessari a garantire la sostenibilità del Servizio sanitario nazionale.
“La recente approvazione del “Piano oncologico nazionale 2023-2027: documento di pianificazione e indirizzo per la prevenzione del contrasto del cancro”, mediante intesa in sede di Conferenza Stato Regioni, e l’annuncio del collegato stanziamento di risorse in seno al Decreto-legge Milleproroghe, rappresentano certamente dei segnali concreti in tema di prevenzione e cura della malattia oncologica – prosegue Roberta Siliquini. – Tuttavia, i tumori rappresentano in Italia la seconda causa di morte, e per quanto la stima di un incremento dell’incidenza dei tumori possa essere in larga parte spiegata dal progressivo invecchiamento della popolazione, destano preoccupazione le disuguaglianze socioeconomiche e gli indicatori epidemiologici sfavorevoli che caratterizzano vaste aree del nostro Paese. Fumo, obesità e sedentarietà, consumo eccessivo di alcol e di alimenti ad alto contenuto calorico, nonché l’esposizione ad inquinanti ambientali, sono fattori prevenibili attraverso attività di promozione della salute e campagne di educazione sanitaria, oltre che attraverso l’adozione di politiche ispirate all’approccio di Health in all policies.
“Sono altresì disponibili – continua la presidente della Società Italiana di Igiene e Medicina Preventiva – vaccini estremamente efficaci nel prevenire le infezioni da agenti virali oncogeni, come nel caso del Papillomavirus (HPV) e dell’Epatite B (HBV), e screening oncologici altrettanto efficaci nel ridurre la mortalità di alcuni tumori ad elevata prevalenza, come il cancro al colon-retto e il tumore al seno, ma tali attività di prevenzione necessitano di essere sostenute attraverso lo stanziamento di investimenti dedicati e l’adozione di strategie innovative, anche attraverso il ricorso al supporto di strumenti digitali e della information communication technology”. “La S.It.I. ha attivato un Gruppo di Lavoro sulla prevenzione dei tumori e sugli screening oncologici e si rende disponibile a contribuire alla costituzione presso il Ministero della Salute del tavolo permanente di confronto tra società scientifiche e associazioni pazienti proposto dalla mozione unitaria in tema di prevenzione e cura del cancro approvata dalla Camera dei Deputati” concludono il professore Walter Mazzucco, Segretario Generale S.It.I., e il professore Fabrizio Stracci, coordinatore del Gruppo di Lavoro S.It.I. sulla prevenzione dei tumori e sugli screening oncologici.