“Il governo non ritiene opportuno rendere accessibili in ogni circostanza le relazioni dei Nas su ispezioni ministeriali condotte sulle strutture sanitarie. Si riserva di valutarne l’opportunità. Una decisione che mette in discussione il principio di trasparenza”.
Lo afferma la deputata del Movimento 5 Stelle in commissione Affari sociali della Camera, Giulia Di Vita, dopo l’approvazione della sua risoluzione, firmata anche dai deputati Nuti e Mannino, di cui è stato riformulato questo punto.
“Il governo nega in questo modo la possibilità al cittadino di venire al corrente di situazioni che interessano direttamente le strutture di cura e la possibilità di sceglierle in maniera consapevole – spiega Di Vita -. Un caso concreto si è già verificato all’ospedale Civico di Palermo, dove il reparto di Terapia intensiva coronarica è stato chiuso per un mese in seguito a un’ispezione dei Nas, ma non è possibile sapere cosa sia stato effettivamente rilevato. Il ministero, infatti, mi ha negato l’accesso a quella relazione”.
Tra gli impegni approvati, quello di fornire una relazione periodica al Parlamento sulla collaborazione tra Anac e Agenas sulle attività di lotta alla corruzione in Sanità.
La parlamentare aveva proposto anche di istituire una commissione d’inchiesta su questo fenomeno.
“È stato il primo atto che ho avuto l’onore di depositare in Parlamento, grazie all’aiuto di decine di attivisti che hanno detto la loro sulla piattaforma Rousseau del M5S. Purtroppo però ci siamo poi scontrati con l’ostruzionismo del Pd, che non aveva neppure intenzione di rinnovare la commissione di inchiesta sull’efficienza del Sistema sanitario nazionale nella precedente legislatura. Eppure tra corruzione e sprechi se ne vanno in fumo più di 6 miliardi. Le inefficienze negli acquisti di beni e servizi da parte di Asl e ospedali valgono 13 miliardi”.