MESSINA. Una mission riabilitativa innovativa – caratterizzata dal valore della ricerca traslazionale e da un patrimonio tecnologico tra i più avanzati, oltre che, dall’impiego degli animali- quella del “Bioparco delle Intelligenze e delle Neurofragilità”, inaugurato dall’Irccs Bonino Pulejo di Messina.
Si tratta di uno spazio rivolto all’assistenza dell’infanzia affetta da disordini dell’età evolutiva. Proprio ai piccoli pazienti e alle loro famiglie ha rivolto un commosso pensiero il manager dell’Azienda messinese, Vincenzo Barone: «Il nostro lavoro è aiutare tutti gli angioletti che sono qua. Ai papà ed alle mamme dico che noi stiamo cominciando e faremo un passo dopo l’altro, ma quello che è importante è la vostra collaborazione. Questa è un’altra tappa dell’evoluzione dell’Ircss, che non ha precedenti, per qualità, contesto, impegno, innovazione tecnologica, robot, animali e operatori».
«La mission– conclude il direttore generale- è coniugare progetti di ricerca e modelli sperimentali, per tradurli in offerte assistenziali, con l’obiettivo di farli evolvere in attività standardizzata, prestazionale, che va a regime e tiene conto, con un adeguato protocollo, delle caratteristiche dei bimbi per modellare un percorso diagnostico- terapeutico che varia a seconda dei livelli di intensità di cura”.
Dino Bramanti, direttore scientifico del Bonino Puleio, rileva: «La trasformazione di una terapia in un gioco, attraverso la natura, gli animali e le tecniche attrattive a carattere ludico è molto importante per questi piccoli. L’ausilio degli asinelli, dei cani da mare, della sabbia-terapia, insieme ai robot, consente ai piccoli di recuperare meglio e permette, soprattutto, di portare il pubblico dentro il mondo della disabilità».
«Questo spazio- aggiunge Bramanti- che esalta, oltre alla più avanzata ricerca scientifica, anche sport e divertimento, è destinato all’infanzia che soffre, dal punto di vista motorio, cognitivo e sensoriale ed è il risultato di un percorso altamente qualificato dell’istituzione pubblica, attraverso un progetto ambizioso che abbiamo gestito sotto l’egida del Ministero, il cui supporto è stato molto stimolante».
Pippo Rao direttore sanitario dell’Irccs, afferma: «Questo è un settore su cui l’azienda intende investire- con la concertazione delle famiglie, degli Enti Locali e del territorio- rispetto ad un bisogno al quale la sanità deve dare risposte. Noi riteniamo di darle con altissima valenza scientifica e sulla base di un impegno etico che reputiamo essere un obbligo per la nostra gente».
Pia Valentina Colucci, Neuropsichiatra infantile della struttura messinese, spiega: «Questo è un centro di riabilitazione innovativo, che oltre ad avvalersi delle terapie convenzionali (psicomotricità, terapia comportamentale etc. ) usa varie tecnologie, volte a potenziare sia il profilo delle capacità motorie dei piccoli pazienti – grazie alla dotazione robotica come Armeo e Lokomat– sia l’aspetto cognitivo, come ad esempio la terapia semimmersiva (Nirvana)».
E aggiunge: «Il centro è destinato ai piccoli pazienti dello spettro autistico, ma anche affetti da ipertattivà, disturbi del comportamento, ritardo psico-motorio. Inoltre, trattiamo anche piccoli che necessitano di fisiochinesi terapia (ad esempio con paralisi cerebrale infantile). Accanto alle cerebro-lesioni congenite, non vengono trascurati neppure i bimbi con cerebro-lesioni acquisite, ad esempio quelle di origine traumatica».
«Le terapie- conclude l’esperta- vanno rigorosamente vestite sui pazienti in base alle specificità. In genere, il percorso clinico è di circa 6 mesi, ma va riproposto a cicli, perché questi bimbi necessitano di terapie continuative».
Alla struttura si accede attraverso l’ambulatorio di Neuropsichiatria Infantile dell’IRCCS, che comunque accoglie anche bimbi già seguiti presso altri centri esterni, previa prima visita.
Giovanni Leonardi, direttore generale della Ricerca e dell’Innovazione in Sanità del Ministero della Salute, evidenzia: «Il progetto- avviato con una sperimentazione del CNR, a cui poi si sono aggiunti IRCCS Bonino Puleo e Comune di Messina- ci ha visti partecipi alla stesura ed alla realizzazione, per dare continuità ad un esperienza che, visti i risultati conseguiti, andava portata avanti. Abbiamo lavorato in raccordo con la Regione Siciliana, per realizzare una struttura permanente, in grado di offrire assistenza e supporto per l’attività riabilitativa. La ricerca è importante, ma lo è anche dare sostegno alle famiglie che vivono queste realtà e devono essere supportare».
L’assessore alla salute del Comune di Messina, Alessandra Calafiore (che ha portato anche il saluto del sindaco Catena De Luca), ha rilevato: «L’obiettivo è tutelare a pieno e dare la massima assistenza ai bambini. Questo percorso ci rende felici, perché rappresenta un’opzione in più per curare, anche nell’ottica della nostra mission di promozione alla salute».
A portare il saluto dell’assessore alla Salute, Ruggero Razza, è stata Maria Letizia Di Liberti, Dirigente Generale del Dasoe: «La programmazione sanitaria deve fare i conti con le esigenze del territorio e delle famiglie, ma anche con quelle del bilancio. In questa occasione, però, abbiamo messo al primo e unico posto il bisogno, i bambini e le famiglie, perché prima si fanno le diagnosi prima si possono conseguire ottimi risultati».
Infine, Giacomo Caudo, presidente dell’ordine provinciale dei Medici, sottolinea: «Qui si coniugano tecnologia, intelligenza artificiale e capacità relazionale: tre ingredienti importanti per la sanità».
All’inaugurazione era presente anche l’Arcivescovo di Messina, Lipari e Santa Lucia del Mela, Monsignor Giovanni Accolla.