MESSINA. Prelievo di organi all’IRCCS Neurolesi di Messina, dopo la morte di una paziente di 69 anni, colpita da una gravissima emorragia cerebrale, le cui condizioni sono apparse subito critiche.
A mettere in atto la procedura è stata un’equipe di specialisti, giunta direttamente dal Forlanini di Roma, che ha prelevato il fegato e i reni della donna.
«Si è trattato di un prelievo multiorgano dopo la morte di una paziente di 69 anni, colpita da una gravissima emorragia cerebrale- ha spiegato il direttore amministrativo Maria Felicita Crupi– Il fegato è stato destinato a Roma, mentre i reni sono stati trasferiti all’Ismett di Palermo e serviranno per un paziente siciliano. Il consenso alla donazione è stato dato dai figli della donna deceduta, che con grande generosità d’animo, si sono dichiarati immediatamente favorevoli».
In un periodo in cui la sanità sembra essere interessata solo dalla sfida al coronavirus, è importante sapere che attività fondamentali e indifferibili come i prelievi e i successivi trapianti, continuano ad essere effettuate.
«Nonostante il momento di grande emergenza che stiamo vivendo e che ci tiene impegnati su più fronti- ha sottolineato il direttore amministrativo- l’attenzione dell’Irccs nei confronti della tematica della donazione degli organi rimane alta. La lotta contro il Covid-19 non deve infatti pregiudicare chi da tempo attende di ricevere un organo».
Dopo l’avvio della procedura con cui è stata constatata la morte cerebrale della donna ed i contatti con il CRT di Palermo, sono stati eseguiti tutti gli accertamenti necessari per procedere al prelievo, tra cui anche quello per escludere la positività al Covid-19.
La commissione che ha gestito i controlli è stata composta da Francesca Parrinello, direttore medico di presidio, Rosario Grugno, neurologo, e Salvatore Leonardi, anestesista e rianimatore, nonché coordinatore locale per il procurement di organi e di tessuti.