Si attendeva da anni, finalmente c’è stata la firma e la “culla per la vita” che si trova in via Sergia, in una zona riservata all’esterno della Parrocchia di San Pietro a Trapani, entrerà in funzione. A dicembre era stata benedetta dal vescovo di Trapani, Monsignor Pietro Maria Fragnelli, ma mancava ancora l’ultimo atto, la firma del protocollo con l’ASP che è stato siglato tra il parroco don Giuseppe Bruccoleri e il commissario straordinario dell’Azienda sanitaria Provinciale, Vincenzo Spera.
L’iniziativa era stata avviata dalla Diocesi di Trapani dopo l’ultimo caso del bimbo abbandonato, in un sacchetto, nelle campagne di Paceco. L’accordo tra Chiesa e Asp serve a disciplinare e coordinare le attività dei soggetti coinvolti nella gestione del presidio di emergenza in modo da garantirne il corretto funzionamento con l’intervento tempestivo che prevede il trasferimento immediato del neonato che viene lasciato nella culla termica, presso il presidio ospedaliero di Trapani.
«Nonostante la legge italiana offra la possibilità del parto anonimo consentendo alla donna di partorire in ospedale senza lasciare le proprie generalità e affidando il neonato alla cura dei sanitari- dice don Giuseppe Bruccoleri– sono ancora tanti i casi di neonati lasciati in luoghi non sicuri o purtroppo a volte trovati senza vita. Anche nel nostro territorio si sono verificati casi che hanno turbato l’opinione pubblica e che hanno sollecitato la comunità parrocchiale. Siamo consapevoli che le donne e le coppie vanno aiutate prima che mettano in atto gesti così drammatici e non manca il nostro impegno».
A Trapani è vivo ancora il ricordo della giovane studentessa che dopo avere partorito da sola a casa, lanciò il piccolo appena nato dal quinto piano della sua abitazione. Il neonato cadde nel cortile interno del palazzo e fu trovato morto.
La ‘Culla per la Vita’ rappresenta un tentativo importante per salvaguardare la vita del nascituro. La donna avrà l’opportunità di lasciare il neonato dentro un dispositivo installato in un quartiere del centro storico di Trapani con la garanzia di assoluto anonimato e con la certezza che, grazie a un sofisticato sistema di controllo, in breve tempo il piccolo verrà soccorso da persone e sanitari pronti a prendersene cura.
In base al protocollo l’ASP di Trapani avrà il compito di gestire l’intervento sanitario disponendo il coinvolgimento dell’Unità operativa Gestione Emergenza e Urgenza Territoriale per garantire il tempestivo trasporto del neonato presso il Sant’Antonio Abate per la presa in carico del piccolo.
Di ‘Culla per la Vita’, in Italia ve ne sono più di 60. A Trapani è stata realizzata grazie al contributo di 5 mila euro dell’Ordine dei Medici e dei fedeli. La Parrocchia di San Pietro avrà l’onere di effettuarne manutenzione ordinaria.