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Inizio e fine quarantena, i certificati non sono più compito dei medici di famiglia

Gigi Tramonte (Fimmg Continuità Assistenziale): «Non è stata rinnovata l’ordinanza che ci dava il potere di pubblico ufficiale». Potranno probabilmente prescrivere l’antivirale Paxloid: «Aifa sta valutando».

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Scade lo stato di emergenza per il Covid e cambiano le regole anche per i medici di famiglia che non sono più equiparati ad un pubblico ufficiale e non dovranno più emettere il certificato di inizio e liberazione dalla quarantena: «Prima era tutto in carico a noi, dalla segnalazione al contact tracing. Dal 1° aprile il presidente delle Regione Siciliana non ha rinnovato l’ordinanza che ci dava il potere di pubblico ufficiale e ci permetteva di limitare la libertà delle persone, per cui di emettere i provvedimenti di inizio e fine isolamento- riferisce ad Insanitas Gigi Tramonte (nella foto), segretario regionale settore Fimmg Continuità Assistenziale- Tutto il carico burocratico che ci impegnava una media di 18 ore al giorno di lavoro è stato finalmente scrollato dalle nostre spalle».

Inoltre, aggiunge: «Quello che continueremo a fare, indipendentemente dall’obbligo di legge, è segnalare al Dipartimento di Prevenzione la positività di un paziente. Inviamo all’ufficio preposto l’esito del tampone, con i dati e la sintomatologia del paziente tramite mail. Personalmente continuo a segnalare una media di 4/5 pazienti positivi al giorno, certo non siamo ai livelli post natalizi, ma la gente continua a contagiarsi, per cui è necessario non abbassare la guardia soprattutto perché spesso si verificano delle reinfezioni anche a distanza di poco tempo».

Per il fine isolamento a Palermo e in provincia adesso è possibile inviare l’esito del tampone negativo a referticovd@asppalermo.org oppure è possibile andare a fare il tampone alla Fine della Mediterraneo dove si occuperanno di portare avanti anche le pratiche burocratiche.

Tra le nuove pratiche che invece potrebbero essere affidate ai medici di base italiani c’è anche la prescrizione dell’antivirale contro il Covid: «Aifa sta ancora valutando e il parere ufficiale in merito non è stato pubblicato. La prescrizione sarebbe limitata al Paxlovid, ma si tratta comunque di un farmaco con numerose interazioni con altri medicinali- precisa ancora il dottore Tramonte- C’è da dire che, rispetto al target previsto per terapia antivirale, ad oggi sono poche le persone che ne possano beneficiare, si è ridotta la platea dei pazienti a cui poter somministrare il farmaco, quindi avrebbe avuto più senso darci questa opportunità all’inizio, quando c’erano pazienti che veramente ne avevano la necessità e avremmo potuto essere incisivi. Adesso sembra più una soluzione di ripiego, perché hanno circa 100.000 confezioni da smaltire e altre 50.000 ne stanno arrivando».

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