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Emergenza urgenza

La risposta al sindacato Fials

Inidonei del 118 a rischio licenziamento, l’assessorato alla Salute: «Potrebbero essere ricollocati a supporto nei Pronto soccorso»

Da piazza Ziino rispondono alla Fials che aveva sollevato la questione ed ipotizzano alcune potenziali soluzioni alla vertenza. Tuttavia il sindacato conferma lo sciopero annunciato per il 23 maggio e ribadisce: «Siano annullate le procedure di licenziamento».

Tempo di lettura: 3 minuti

PALERMO. Gli autisti- soccorritori inidonei del 118 siciliano forse potranno essere ricollocati presso i Pronto soccorso, in attività di supporto: è questo il senso della risposta data dall’assessorato regionale alla Salute alla Fials, che nelle scorse settimane aveva annunciato uno sciopero per protesta contro i licenziamenti in corso di parte di quel personale.

Dagli uffici di piazza Ziino, con una nota (clicca qui) firmata dal dirigente generale Ignazio Tozzo e dal dirigente del servizio Emergenza- urgenza, Sebastiano Lio, sottolineano anzitutto: «Concreti passi in avanti sono stati compiuti con il riassorbimento presso alcune aziende socie della Seus di un numero cospicuo di personale autista- soccorritore non più idoneo alla mansione, riconvertendo queste professionalità in mansioni utili all’economia del sistema sanitario nella sua interezza».

Poi l’assessorato aggiunge: «Questa amministrazione ha sempre profuso ogni sforzo nel tentativo di trovare una ricollocazione al personale di cui detto, ma necessiterebbe che con uno sforzo di riflessione collettiva ci si ponesse anche in un’ottica di fattiva collaborazione tra le parti, poiché il numero degli inidonei risulterebbe in continua crescita. E parametrando questo dato alle residuali capacità delle aziende sanitarie  ed ospedaliere al riassorbimento, non risulterebbe un quadro di insieme confortante ai fini della risoluzione della problematica».

Subito dopo, gli spiragli per risolvere la vicenda: «Ciò nonostante, anche il presidente della Commissione Salute dell’Ars sta procedendo verso un tentativo di risoluzione della problematica, attraverso la convocazione dei manager delle aziende sanitarie, atta ad una nuova ricognizione delle disponibilità dei ruoli nelle rispettiva piante organiche», scrivono dall’assessorato alla Salute, aggiungendo una potenziale soluzione: «Si attende comunicazione dai suddetti manager in relazione all’acquisizione di presidi sanitari, che andranno a costituire i cosiddetti box di ripristino, utili nella duplice fattispecie di pronta ripartenza delle ambulanze dai Pronto soccorso e potenzialmente gestibili dal personale inidoneo della Seus».

Per tutto ciò, l’auspicio dell’assessorato è che il sindacato receda dalla propria protesta. Tuttavia, a stretto giro di posta la Fials controreplica con un’altra nota (leggi qui) firmata dal segretario regionale Alessandro Idonea e dal coordinamento regionale (Salamone- Motta): e se prende atto «positivamente» della nota dell’assessorato, «che effettua una attenta disamina della problematica», tuttavia la Fials esprime «rammarico del come non si palesa soluzione alcuna in ordine alle criticità trattate e ancor di più come non vi si evinca risvolto positivo circa la serenità lavorativa dei dipendenti Seus».

Pertanto, il sindacato conferma l’intenzione di sciopero del 23 maggio «in caso di mancato accoglimento delle legittime aspettative dei lavoratori Seus» e rinnova la richiesta attraverso l’intervento del Prefetto di Palermo di convocazione di tutte le parti, «tentando ogni procedura di “Raffreddamento” per le problematiche seguenti:

1. Annullamento delle Procedure di Licenziamento del Personale Autista/Soccorritore di Seus giudicato inidoneo alla Mansione;

2. Reintegro immediato del Personale Autista/Soccorritore già raggiunto dal suddetto provvedimento con riammissione in servizio presso le Aziende Socie di Seus;

3. Risoluzione definitiva della problematica, attraverso il passaggio di tutto il personale Seus dall’attuale rapporto lavorativo subordinato di tipo privatistico, al Contratto di Sanità Pubblica, come già in atto in seno alle altre Società Partecipate della Regione».

La foto sopra è di archivio e non riferita alla vicenda degli inidonei del 118

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