“Nella discussione al Senato sulla conversione del Decreto Legge ‘Cura Italia’ sono stati presentati alcuni emendamenti che prevedono una sostanziale immunita’ per le strutture sanitarie in caso di danni agli operatori. Emendamenti vergognosi che ffendono medici e operatori sanitari e che vanno ritirati subito con tanto di scuse” tuona in una nota l’Ordine dei Medici di Roma.
In particolare, precisa L’OMCEO capitolino “con sfumature differenti a seconda al proponente, sostengono tutti lo stesso concetto: le condotte dei datori di lavoro non determinano responsabilita’ penale, civile ed erariale. I proponenti sono esponenti delle forze di governo e di opposizione”.
“Nessuna colpa se i DPI non sono arrivati, se i tamponi non sono stati fatti, se respiratori e caschi non sono sufficienti, se la gravita’ dell’epidemia e’ stata sottostimata, se l’organizzazione e’ stata incapace, incerta, lenta e lacunosa. Nessuno potra’ indagare: noi medici siamo definiti eroi, che devono lavorare con abnegazione e spirito di servizio, e tanto basta”. Si piangono giustamente i pazienti, “ma non si potra’ verificare se i sanitari sono stati messi nella condizione di curarli con tutti gli strumenti possibili ed ancora se sono stati tutelati o mandati ad ammalarsi nell’esercizio delle loro funzioni. Questi emendamenti sono crudeli, sprezzanti e offensivi per una categoria che sta combattendo e lavorando a mani nude. Sono inaccettabili in uno stato di diritto. I proponenti li ritirino immediatamente, chiedendoci scusa per aver pensato di assolvere a priori le strutture sanitarie e le istituzioni che avevano la responsabilita’ e il dovere di tutelarci: tutto il paese e’ al nostro fianco. Ci ricorderemo di tutto”.