Dopo un lungo iter in Commissione Affari Costituzionali della Camera, il decreto Mille proroghe è finalmente passato alle Camere dove è stato approvato.
Abbiamo cercato di capire quali novità porterà la Legge in materia di Salute. Innanzitutto parlandone con Giorgio Trizzino, medico palermitano eletto come deputato per il movimento cinque stelle, che si è detto soddisfatto delle misure prese a favore del personale sanitario.
“Con l’approvazione del decreto “mille proroghe” si è voluto dare un contributo concreto per il sostegno del Sistema Sanitario Nazionale, tutelando il diritto al lavoro di tutte quelle persone che da anni operano al servizio dei cittadini. Innanzitutto attraverso la stabilizzazione precari della pubblica amministrazione, quindi anche di tutti i lavoratori della Sanità, siano essi medici, infermieri, personale tecnico sanitario e non sanitario e personale amministrativo. Tutti costoro avranno tempo fino a fine dicembre 2020 per maturare tre anni di servizio (anche non continuativi) negli ultimi otto anni, così da accedere all’assunzione a tempo indeterminato.
Solo una tipologia di lavoratori rimane fuori dalla stabilizzazione. “Si – conferma Trizzino – L’inserimento di questo emendamento al testo del milleproroghe, che adesso è stato definitivamente approvato, consente di superare difficoltà di interpretazioni che si erano create negli ultimi mesi: per tutti i lavoratori, compresi quelli che avevano già ottenuto la proroga al 31.12.2019 adesso vale la proroga al 31.12.2020. A rimanere fuori dalla proroga in questo momento sono solo i precari di cui al comma 2 dell’articolo 20 della legge Madia, cioè i precari assunti con contratti di co.co.pro. Abbiamo comunque ricevuto rassicurazioni dal sottosegretario al Ministero dell’economia e delle finanze Laura Castelli che nel primo provvedimento utile del Governo verranno inseriti anche gli amministrativi appartenenti a quest’ultima categoria di precari storici”.
“Abbiamo anche prorogato al 30 giugno 2020 il termine per l’iscrizione agli appositi elenchi speciali per gli oltre 20 mila operatori sanitari che devono validare il riconoscimento dell’equivalenza al diploma di laurea di alcune professioni sanitarie come educatori professionali, masso fisioterapisti, tecnici di laboratorio” aggiunge Giorgio Trizzino che poi presenta un altro elemento cruciale di questo milleproroghe, cioè l’incremento delle risorse destinate per il trattamento economico accessorio della dirigenza medica, sanitaria e veterinaria e per la dirigenza delle professioni sanitarie: “L’ulteriore incremento, rispetto a quello della legge di Bilancio 2018, è pari a 14 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2020 al 2025 e di 18 milioni di euro annui a decorrere dall’anno 2026.”
All’interno del decreto sono confluite misure legate all’emergenza Coronavirus. “Abbiamo approvato in Commissione, un emendamento che prevede il finanziamento di 2 milioni di euro all’Istituto nazionale per le malattie infettive ‘Lazzaro Spallanzani’ di Roma. Supportiamo in questo modo l’attivazione e l’operatività dell’unità per alto isolamento e sosteniamo l’importante lavoro che medici e ricercatori che svolgono quotidianamente, soprattutto in questi giorni di emergenza corona virus.”
Ecco nel dettaglio tutte le misure in materia di salute previste dal Decreto che avranno una ricaduta sulla Sanità Siciliana.
- L’articolo 5, comma 1, estende al 2020 la possibilità di ripartire le risorse giacenti per le quote premiali da destinare alle Regioni “virtuose”. Questa possibilità è stata introdotta dall’art. 2, comma 67-bis della legge 191/2009. La misura, in realtà, non è mai diventata effettiva. Questo perché non è mai stato adottato il decreto previsto dalla legge 191/2009 costringendo il legislatore a prorogare anno per anno a partire dal 2012. In particolare le forme premiali sono previste per le sole Regioni virtuose in cui sia stata istituita una Centrale regionale per gli acquisti per l’aggiudicazione di procedure di gara per l’approvvigionamento di beni e servizi. La Regione Sicilia ha istituito la Cuc, la Centrale Unica di Committenza, nel 2015. Ad oggi la Centrale non riesce a gestire tutte le procedure. Così, molti servizi richiesti dalle aziende sanitarie sono aggiudicati o tramite procedure autonome o in alcuni casi prorogando i contratti già esistenti. La misura percentuale della quota premiale prevista dal decreto Mille proroghe corrisponde allo 0,25% delle risorse ordinarie per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale non determinando nuovi o maggiori oneri a carico della finanza pubblica. La misura serve, quindi, solo ad individuare i criteri per distribuire questa quota premiale che è complementare alle risorse assegnate.
- Il successivo comma 2 dell’articolo 5, estende al 2020 l’ambito di applicazione della norma transitoria prevista dall’art. 9-duodecies, comma 2, secondo periodo, del decreto legge 75/2015 sulle assunzioni da parte dell’Agenzia italiana del farmaco (AIFA). L’Aifa ha già avviato le procedure concorsuali. Per dare la possibilità di completarle, il Governo ha deciso di prorogarle a tutto quest’anno. In particolare le procedure concorsuali riguardano il reclutamento della dirigenza amministrativa di II fascia e di dirigenti biologi sanitari.
- Il comma 3 differisce al 1° gennaio 2021 il termine di decorrenza di alcuni divieti e condizioni in materia di procedure sugli animali a fini scientifici o educativi. Saranno così autorizzati per ulteriori due anni le procedure che prevedono l’impiego di animali per ricerche sugli xenotrapianti (costituiti dai trapianti di uno o più organi effettuati tra animali di specie diverse) e sulle sostanze d’abuso. E per finire la decorrenza della condizione secondo la quale un animale già usato in una o più procedure può essere impiegato in altre procedure solo qualora queste ultime siano classificate come “lievi” o “non risveglio”.
Considerato che non esistono metodi alternativi alla sperimentazione animale il decreto Mille proroghe ha stanziato con l’ Articolo 25, commi 2 e 3 (Norme finanziarie in materia di approcci alternativi alle procedure sugli animali a fini scientifici), 1 milione di euro per ciascun anno del periodo 2020-2022 in favore dell’attività di ricerca e sviluppo dei cosiddetti approcci alternativi rispetto alle procedure sugli animali elencate sopra. Il finanziamento sarà erogato anche per corsi di formazione ed aggiornamento – relativi ai medesimi approcci alternativi – per gli operatori delle strutture autorizzate a svolgere questo tipo di ricerche sugli animali a fini scientifici o educativi. In particolare lo stanziamento previsto dall’articolo 25 è destinato:
- nella misura dell’80 per cento agli Istituti zooprofilattici sperimentali per l’attività di ricerca e sviluppo degli approcci alternativi.
- nella misura del 20 per cento alle Regioni ed alle Province autonome, sulla base di apposito riparto da effettuare con decreto del Ministro della salute.
- Il comma 4 dell’articolo 5, intervenendo sul comma 522 dell’articolo 1 della legge di bilancio 2019, che stabilisce l’idoneità ad operare presso le reti dedicate alle cure palliative pubbliche e private accreditate di medici già in servizio presso tali reti. Il Decreto proroga il termine entro il quale i medici già operanti presso tali reti, anche se privi di uno dei titoli di specializzazione prescritti dalla legge, ma comunque in possesso di determinati requisiti certificati dalla regione competente, possono presentare l’istanza alla Regione per la certificazione dei citati requisiti. Questo termine è fissato in 18 mesi a decorrere dalla data di entrata in vigore del decreto del Ministro della salute attuativo delle citate disposizioni, che si pensa dovrebbe avvenire entro la fine del 2020. Un tema questo che mi sta particolarmente a cuore – afferma Trizzino – L’importanza del ruolo che svolgono i medici incaricati di erogare le cure palliative a chi purtroppo affronta una difficile situazione con patologie croniche comprese quelle terminali è per fondamentale, garantendo, al contempo, l’assistenza necessaria ai malati e alle loro famiglie. Proprio per questo, abbiamo esteso l’accesso a questi ruoli all’interno del Servizio Sanitario Nazionale, anche ai medici specialisti in Medicina di Comunità e cure primarie, disponendo l’aggiornamento dei decreti sulle equipollenze.
- L’articolo 5, comma 5, proroga dal 31 dicembre al 30 giugno 2020 il termine per l’iscrizione, in appositi elenchi speciali istituiti presso specifici Ordini tecnici sanitari, di coloro che esercitano alcune professioni sanitarie, allo scopo di potersi avvalere del riconoscimento dell’equivalenza con il diploma di laurea delle professioni sanitarie, se in possesso di determinati titoli conseguiti con il pregresso ordinamento. Questa misura è stata attuata perché la piattaforma informatica per l’iscrizione ai predetti elenchi speciali è operativa solo dallo scorso 1° ottobre, riducendo pertanto a soli tre mesi utili la possibilità per gli interessati di iscriversi. Quando la procedura per la valutazione delle domande richiede un tempo sensibilmente maggiore (fino a centocinquanta giorni tra la presentazione della domanda di iscrizione ed il pronunciamento definitivo sull’iscrizione stessa da parte del Consiglio direttivo dell’Ordine).
- Per finire l’articolo 5 bis interviene sulla carenza di medici, da un lato permettendo ai dirigenti medici del Servizio sanitario nazionale di presentare domanda di autorizzazione per il trattenimento in servizio anche oltre il limite del quarantesimo anno di servizio effettivo, comunque non oltre il settantesimo anno di età. Dall’altro lato prevedendo la possibilità di assunzione a tempo determinato per gli specializzandi già dal 3° anno fino al 2022. “Ci siamo interrogati in questi mesi su come affrontare la carenza dei medici – conclude Trizzino – Abbiamo iniziato a proporre soluzioni, i medici pertanto potranno continuare a lavorare nel Servizio sanitario nazionale anche superati i 40 anni di attività, su base volontaria, fino ai 70 anni di età. Ho tenuto a ringraziare personalmente il lavoro svolto da tutte le Commissioni e in particolar modo, la Commissione Affari Costituzionali della Camera, che con l’approvazione di un emendamento, ha dato il via libera all’aumento di 2 milioni di euro, per tutto il 2020, per il Fondo per l’assistenza dei bambini affetti da patologie oncologiche istituito nella legge di Bilancio 2018. Con questo intervento ci siamo messi al fianco di chi soffre, di quei bambini e delle loro famiglie. A chi contrappone utopie aleatorie viziate da fanatismo, abbiamo risposto con segnali concreti e razionali. Pier Paolo Pasolini sosteneva che non esiste razionalità senza senso comune e concretezza. Senza senso comune e concretezza la razionalità è fanatismo”.