L’indizione del concorso pubblico per la ricerca di collaboratori amministrativi, da parte degli ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello, del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo, dell’AOU “Gaetano Martino” di Messina e delle Asp di Catania, e Trapani, accende la polemica tra gli idonei non vincitori del concorso bandito da Asp Palermo. Sono 173 le persone che fanno parte della graduatoria e che chiedono alla regione siciliana di intervenire. Mentre alle Asp e alle aziende ospedaliere viene chiesta la revoca delle procedure selettive.
Lo scorrimento della graduatoria sembrerebbe essere stato ignorato anche dalle procedure di stabilizzazione dei precari Covid. In una lunga nota, il Comitato Idonei Concorso Collaboratori Amministrativi Cat. D ASP Palermo, ha esplicitato le ragioni. Sull’argomento Insanitas martedì scorso ha chiesto alle Asp e alle aziende ospedaliere interessate una replica ad oggi mai arrivata.
«Ci appelliamo alla Regione affinché istituisca una cabina di regia regionale– si legge nella nota- per garantire la priorità e lo scorrimento delle graduatorie ancora attive, senza dunque fare ricorso, in prima battuta, alle procedure concorsuali. Ci rivolgiamo tanto alle ASP e alle aziende ospedaliere chiedendo la revoca delle procedure selettive momentaneamente sospese o in via di attivazione, quanto alle altre aziende sanitarie affinché si astengano dall’indizione di nuovi concorsi per l’assunzione di personale del medesimo profilo, invitandole ad utilizzare la nostra graduatoria per soddisfare il fabbisogno di personale. Esprimiamo il disappunto per la totale mancanza di considerazione nei confronti della graduatoria originatasi a conclusione della procedura concorsuale e approvata con delibera n. 01452 del 26 settembre 2022».
Attualmente sono 173 gli idonei non vincitori che confidano in uno scorrimento e dunque, in un eventuale reclutamento di personale da parte di ASP PA, o di altre aziende sanitarie o enti pubblici che richiedano di attingere unità dalla stessa graduatoria. Una opportunità che al momento si scontra sia con le rivendicazioni delle procedure di stabilizzazione dei precari Covid, ramo amministrativo, sia con l’indizione di nuovi concorsi pubblici da parte di alcune aziende sanitarie e strutture ospedaliere regionali, “nonostante nel mese di ottobre 2022 si fosse provveduto ad informare gli stessi enti pubblici, prima richiamati, dell’esistenza di una graduatoria di idonei per il medesimo profilo professionale e medesima categoria di recente formazione”.
“Per quanto riguarda il primo aspetto- spiegano- il personale in questione è stato reclutato con bandi flash, a cui hanno avuto accesso pochi fortunati, consapevoli sin dall’inizio, di essere destinati a ricoprire un incarico a tempo determinato, limitato al periodo dell’emergenza Covid. Reclutamento che peraltro è avvenuto tramite click day, che tutto si può dire fuorché espressione del merito. Se ad oggi il concorso pubblico è, in base all’art. 97 della Costituzione, l’unica modalità di accesso al pubblico impiego, il ricorso alla nostra graduatoria, espressione per l’appunto di una procedura concorsuale, dovrebbe e deve prevalere su una forma di reclutamento che non prevede tale passaggio”.
Relativamente all’aspetto dei nuovi bandi di concorso “come idonei non vincitori, ma prima ancora come cittadini, ci chiediamo perché si dia seguito a procedure concorsuali che implicano costi non indifferenti per le aziende sanitarie, in considerazione dell’opportunità di attingere il personale richiesto da una graduatoria vigente, con indubbio risparmio di costi e tempistiche. In particolare, ci riferiamo ai concorsi per Collaboratore Amministrativo Professionale Cat. D, banditi dall’A.O. Ospedali riuniti Villa Sofia – Cervello (13 posti), dall’A.O.U. Policlinico Paolo Giaccone di Palermo (7 posti), da ASP Trapani (50 posti) che, peraltro, come ASP Palermo, è un’azienda appartenente al bacino territoriale ‘Sicilia Occidentale’, circostanza che rende ancora più incomprensibile la mancata considerazione della nostra graduatoria, da ASP Catania (40 posti) e dall’AOU “Gaetano Martino” di Messina (16 posti)”.
“Se la normativa (art.3 comma 61, della Legge 14/12/2003 n.350) dispone che le amministrazioni pubbliche possono effettuare assunzioni anche utilizzando le graduatorie dei pubblici concorsi approvate da altre amministrazioni, previo accordo tra le amministrazioni interessate, e la recente sentenza n. 7780/2022 del Consiglio di Stato evidenzia come lo scorrimento delle graduatorie ancora valide ed efficaci costituisca la regola generale, mentre l’indizione del nuovo concorso costituisce l’eccezione, perché indire concorsi o non provvedere al ritiro di quelli già banditi, che determinano solo uno spreco di soldi pubblici?”.
“Riteniamo – conclude la nota – che il ricorso alle graduatorie attive possa essere la scelta più oculata per le P.A., che avrebbero così la possibilità di inserire immediatamente in organico personale già selezionato, sopperendo in tempi rapidi alle carenze di organico, senza al tempo stesso impegnare denaro pubblico per l’espletamento di un concorso, nel rispetto dei criteri di economicità, efficacia ed efficienza e in ossequio ai principi di buona amministrazione”.