PALERMO. «Riteniamo gravissime le sue richieste ai Direttori Generali di infliggere sanzioni, sospensioni e revoca degli accreditamenti. Provvedimenti che, al contrario, questo Assessorato dovrebbe applicare nei confronti di quei dirigenti o Direttori Generali che non rispettano le normative ed i tempi di pagamento».
Lo scrive a Giovanna Volo l’intersindacale che rappresenta il 95% di tutte le strutture accreditate esterne, riferendosi alla nota inviata dall’assessore ai vertici delle aziende sanitarie e a dirigenti generali dei due dipartimenti della Salute affinchè vigilino e controllino gli enti privati accreditati per il rispetto di tutti gli obblighi a cominciare dall’applicazione dei contratti di lavoro e dal pagamento regolare degli stipendi. In caso di violazioni Giovanna Volo ha sollecitato sanzioni fino alla revoca della convenzione.
«Ribadiamo la nostra disponibilità ad incontrarla per evitare ulteriori malintesi derivati dal non averci coinvolti direttamente, però è nostro dovere segnalare la verità dei fatti invitando i suoi uffici ed i suoi dirigenti ad una più corretta esposizione dei fatti» sottolinea l’intersindacale, scrivendo che «i suoi uffici o alcuni dei suoi dirigenti assessoriali continuano a screditare ingiustificatamente la nostra categoria».
«Teniamo a precisare che, nonostante le gravissime difficoltà che li affliggono, gli Specialisti Accreditati esterni, sottoposti ad enormi sacrifici ivi incluso indebitarsi a dismisura in prestiti bancari per sopperire alle carenze assessoriali di cui si dirà in seguito, hanno sempre pagato gli stipendi dei propri dipendenti e collaboratori nonostante ad oggi nessuna struttura abbia ancora ricevuto il pagamento dei conguagli 2020, 2021 e 2022».
Ed ancora: «Ricordiamo inoltre che buona parte delle strutture deve ancora ricevere il pagamento del conguaglio 2019 e quasi tutte non hanno ricevuto l’indennità di funzione. Si parla di diversi milioni di euro ad oggi anticipati dalla nostra categoria. Ciò nonostante continuiamo ad erogare prestazioni sottocosto. Ricordiamo che le nostre tariffe sono ferme dal 1996 senza alcuna indicizzazione ISTAT, giustamente riconosciuta a tutte le altre categorie, ma non a noi. Eroghiamo, tanto per fare un esempio, visite specialistiche a 10 euro, elettrocardiogrammi a 11 euro e così via per tutte le altre branche specialistiche».
«“Siamo in piano di rientro e non possiamo riconoscervi l’indicizzazione ISTAT”. Questa è la risposta che il governo regionale ci ha fornito e ci viene spontaneo chiederci se è normale che il Piano di Rientro sia lungo sedici anni e che questo comporti solo per la nostra categoria il mancato riconoscimento di ciò che le spetta. Confermiamo lo stato di agitazione della categoria con chiusura degli ambulatori il 21-22-23 febbraio e la manifestazione a Palermo il 24 febbraio».