PALERMO. «È a rischio la salute di tutti». Parola dell’Ordine dei medici di Palermo, che contesta duramente il recente decreto nazionale (cosiddetto “Appropriatezza”) e le restrizioni che ha introdotto sul campo delle prescrizioni mediche.
«Molti esami che prima erano gratis ora saranno a pagamento», denunciano Toti Amato e Giovanni Merlino (rispettivamente presidente e vicepresidente dell’Ordine), aggiungendo: «Diventano a pagamento, ad esempio, molte prestazioni odontoiatriche, tac, alcuni di sangue».
Da qui l’appello, lanciato nel corso di una conferenza stampa nella sede dell’Ordine (nella foto): «Si ritiri subito il decreto e lo chieda anche l’assessore Baldo Gucciardi alla conferenza Stato- Regioni».
Ecco alcuni esempi fatti dall’Ordine dei medici relativamente a ciò che ora i pazienti dovranno pagare:
a) Le prestazioni odontoiatriche (come estrazioni, ricostruzioni e carie, tranne che nella fascia 0-14 anni o in condizioni di vulnerabilità sociale o sanitaria).
b) Tac colonna vertebrale (tranne i casi di patologia traumatica acuta o di complicanza post- chirurgiche, sono quindi a pagamento nella lombalgia o lombosciatalgia).
c) Colesterolo, trigliceridi, colesterolo HDL e LDL (tranne i casi di screening dopo i 40 anni o i casi di malattie metaboliche o cardiovascolari).
d) Test allergologici (salvo prescrizione specialistica).
Secondo Toti Amato «con questo decreto si metterà seriamente a rischio il rapporto di fiducia tra medici e paziente. Noi medici di base non possiamo più fare il nostro mestiere in scienza e coscienza. La calcolatrice sembra essere diventato l’unico parametro per la tutela della salute pubblica. I cittadini non conoscono questa riforma, che ci mette con le spalle al muro e ci lascia anche in mano il cerino acceso: siamo noi, infatti, a dover dire ai pazienti che questo o quell’esame non è più prescrivibile».
Ha aggiunto Pippo Greco (segretario regionale del Tribunale dei diritti del malato): «Faremo sentire forte la nostra voce. Il decreto appropriatezza non ha davvero nulla di appropriato. Pensa solo a fare altri tagli, senza concentrarsi sugli sprechi. Il ministro Lorenzin aveva promesso che ogni risparmio sugli sprechi della spesa sanitaria sarebbe stato reinvestito su investimenti. Invece assistiamo solo a tagli su tagli, che stanno segnando un divieto di accesso alle cure, specialmente per le fasce meno abbienti».
Critico anche Francesco Gargano (presidente del Collegio degli infermieri di Palermo): «Appare chiaro che al centro di questo decreto non c’è il paziente ma altri interessi. Anche quando si tolgono posto letto agli infermieri negli ospedali è chiaro che il ragionamento posto in essere non è altro che economico, considerato che è dimostrato come il diminuire del numero di infermieri in reparto fa aumentare il tasso di mortalità dei degenti».
Via libera anche a un Osservatorio al quale i pazienti possono rivolgersi per avere chiarimenti: chi lo volesse può scrivere a [email protected]