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Hospice del Civico, in un libro la dignità del vivere l’ultimo tratto di vita…

Il volume con storie e testimonianze dei pazienti è a cura della giornalista Anna Cane, del primario Damiano Pepe e del dirigente medico Giovanni Farro.

Tempo di lettura: 3 minuti

PALERMO. «L’Hospice è il luogo delle emozioni intemperanti e sfrenate: il dolore del distacco e della mancanza, l’impotenza di fronte a qualcosa che non hai deciso tu, la rabbia di non poterlo cambiare ma anche la gioia di potere dire, con le parole o solo con gli occhi, quanto amore si è capaci di provare ancora. Così grande da non poterlo nascondere o mettere a tacere».

Questo è ciò che si legge nella prefazione del libro La dignità del vivere…lettere e pensieri dall’Hospice a cura della giornalista Anna Cane, del primario dell’Hospice dell’Arnas Civico, Damiano Pepe e del dirigente medico dell’Hospice Giovanni Farro. Il volume, omaggiato a dicembre dello scorso anno con l’acquisto del quotidiano Giornale di Sicilia, ha riscosso un profondo apprezzamento, a tal punto che, finite presto le copie, di fronte alle costanti richieste si pensa già a una ristampa.

Giovanni Farro, Anna Cane e Damiano Pepe

“La dignità del vivere…lettere e pensieri dall’Hospice” raccoglie le storie e le testimonianze dei pazienti dell’Hospice e fa luce su una realtà di eccellenza, dove la persona è al centro di un processo di umanizzazione della cura. Scorrono, tra le circa cento pagine, parole che danno voce alle emozioni: sensibilità, pensieri, stati d’animo di pazienti, familiari e operatori sanitari, attorno a una malattia che non ha più possibilità di cura.

«E quando sembra che tutto non abbia più alcun senso- afferma la giornalista Anna Cane– si scoprono tutti quei gesti e quel sentire che danno pieno significato a quanto resta da vivere. Questo libro- spiega- è nato da un’idea del primario dell’Hospice Damiano Pepe e ha preso forma dal diario che si trova all’ingresso di questo reparto e in cui i pazienti oncologici e soprattutto i loro familiari scrivono lettere e pensieri”.

Una lettura che diventa un percorso, intimo e intenso, che traccia storie di vita e d’amore, ricordi, sguardi, gesti. C’è anche il racconto di un matrimonio, quello tra Cetty e Mario, celebrato nel 2020 all’interno del reparto.

«Il libro- puntualizza il primario dell’Hospice Damiano Pepe– è espressione di tutto ciò che questa struttura è e fa, dall’inaugurazione avvenuta nel 2005 sotto la direzione del professore Giorgio Trizzino a oggi. Il reparto ha nel corso del tempo ospitato concerti, attività di cucina e di disegno, laboratori. Ci sono poi tantissime iniziative che vogliamo realizzare e, proprio come questo volume, portare avanti per far conoscere maggiormente il valore dell’Hospice».

«Questo è anche un luogo delle contraddizioni- tiene a precisare il dirigente medico dell’Hospice Giovanni Farro– è un luogo di lotta ma di pace, è un luogo di luci ma di ombre, di sofferenza ma di gioie. Di morte, certamente. Però qui si celebra la vita: in Hospice, ed è quello che dico sempre, si fa liturgia della vita».

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