PALERMO. Coraggio, positività e tanta voglia di ricominciare sono i motori che spingono la forza di volontà degli Sporting Warriors. Una squadra di calcio nata dall’esperienza di sette ragazzi e due ragazze, di età compresa fra i 16 e i 35 anni, che hanno lottato insieme nel reparto di oncoematologia dell’ospedale Civico di Palermo per sconfiggere definitivamente la leucemia.
I ragazzi dell’ASLTI, l’Associazione siciliana lotta alle leucemie e ai tumori infantili, hanno potuto dare prova della loro rinascita personale alla seconda edizione della Winner’s Cup, il torneo di calcio a sette organizzato sabato 12 maggio che ha visto confrontarsi 250 ex pazienti provenienti dai reparti di oncoematologia di tutta Italia e da Parigi.
Un’ importante iniziativa che ha avuto il Centro Sportivo Suning, alla periferia nord di Milano, come luogo di scontro, pur sempre amichevole, e il supporto dell’Inter.
«Questo progetto è nato un anno fa- racconta Daniele Portaro, 20 anni, membro degli Sporting Warriors- dalla volontà di trasformare delle esperienze brutte in esperienze positive, per testimoniare la nostra rinascita personale e per mandare un messaggio ai compagni che ancora non stanno bene nella speranza che un giorno possano raggiungerci e scendere in campo con noi».
Un nemico ostile ma non impossibile da sconfiggere è quello che ha attaccato tutti gli Sporting Warrios, i “Braccialetti Rossi” palermitani, Roberto Asciutto, Andrea Sampino, Davide Corsale, Giacomo D’Agostino, Leonardo Mustaccia, Daniele Portaro, Gabriele La Licata, Loredana Uccello, Cristina Arnone.
«La patologia si presenta in tantissime modalità. Io ho scoperto di avere la leucemia a 9 anni- racconta Daniele- e dopo due anni ho avuto una recidiva che mi ha costretto a dover ricorrere al trapianto di midollo osseo ma anche alla chemioterapia e alla radioterapia».
Una vittoria sulla malattia ottenuta grazie anche al sostegno ricevuto dallo staff medico-sanitario: “La malattia non si cura solo con i farmaci- aggiunge Daniele- ma anche con l’affetto di chi ti sta intorno, soprattutto del magnifico staff che ci ha seguito negli anni e che ci ha fatto sentire come a casa. Tutti coloro che ci sono stati accanto hanno sofferto, hanno pianto e hanno gioito insieme a noi, come membri di una grande famiglia, rappresentando la nostra vera fortuna».
Al loro fianco anche il primario dell’Oncoematologia pediatrica dell’Ospedale Civico, Paolo D’Angelo, l’allenatore Giuseppe Furfari e il preparatore atletico Francesco Fricano.
«È una nuova sfida per i nostri ragazzi- sottolinea Ilde Vulpetti, direttrice dell’Area operativa di ASLTI- ma anche un’occasione di confronto con altri coetanei che hanno vissuto l’esperienza della malattia oncologica e del percorso di guarigione».
Grande apprezzamento per il progetto anche da parte del sindaco Leoluca Orlando che rivolge «un ringraziamento per l’esempio di vitalità e positività che danno a tutti noi».