MESSINA. «Che fine ha fatto il merito?». Se lo chiedono Pippo Calapai (Uil-Fpl), Antonio Trino (Cgil-Fp) e Domenico La Rocca (Fials), i quali hanno scritto all’assessorato regionale alla Salute richiedendo una indagine ispettiva all’Asp di Messina sul presunto caso di una sindacalista che in un anno avrebbe lavorato solo cinque giorni ottenendo, però, una valutazione positiva che gli è valsa la progressione economica orizzontale.
Insanitas ha chiesto una replica all’Asp di Messina, non appena dovesse arrivare sarà pubblicata. Intanto i sindacalisti di tre sigle vanno all’attacco contro la «busta paga più robusta per il dipendente a discapito di un collega che, al contrario, ha prestato il suo servizio per l’intero anno e si è visto scavalcato nella graduatoria».
Ecco il testo della nota spedita a Palermo e per conoscenza ai vertici dell’Asp di Messina.
«Come è ben noto, la Progressione Economica Orizzontale viene riconosciuta ai lavoratori del pubblico impiego compresa la sanità, attraverso criteri di meritocrazia, legati alla effettiva presenza sul lavoro ed alla valutazione positiva da parte del dirigente responsabile del servizio, che attesta che il lavoratore ha partecipato al raggiungimento della performance nella propria unità operativa. Ciò premesso, appare veramente singolare che una sindacalista, che riveste funzioni apicali, in un noto sindacato confederale, con soli 5 giorni di presenza effettiva nell’anno 2020, abbia ottenuto inspiegabilmente una valutazione positiva da parte del proprio dirigente».
«Guarda caso- sostengono i sindacati- nella stesura della prima graduatoria il punteggio attribuito era zero, invece, successivamente, in maniera inspiegabile, compare una scheda di valutazione positiva, che ha comportato l’inserimento nella graduatoria della sindacalista, con l’attribuzione della PEO con decorrenza degli arretrati da gennaio 2021, scavalcando moltissimi lavoratori, che hanno svolto la loro attività, specie in un momento particolarmente difficile a causa dell’esplosione della Pandemia COVID-19».
Calapai, Trino La Rocca aggiungono: «Tutto ciò è una vergogna, che il sindacato non si può permettere. Se il ministro della Funzione Pubblica Renato Brunetta venisse a conoscenza di tale episodio, sicuramente ne avrebbe ben da dire ai dirigenti sindacali. Ma l’Organismo Indipendente di Valutazione, che tra l’altro ha il compito di controllare la performance individuale dei lavoratori, non doveva controllare tutte le schede di valutazione?».
Da qui la richiesta di una «urgente ispezione da parte di codesto onorevole assessorato, al fine di verificare quanto denunciato dalle scriventi ed individuare l’eventuale responsabilità da parte del management dell’ASP di Messina e del dirigente della suddetta unità operativa, tutto ciò al fine di restituire ai lavoratori la fiducia nelle corrette applicazioni contrattuali e nei principi fondamentali della meritocrazia».