Medici, infermieri, personale sanitario, sono giorni di vera emergenza per chi lavora in ospedale per fronteggiare la crisi che attraversa il paese con l’epidemia da Coronvirus Covid-19.
“Per molti di noi – si legge in una nota sindacale congiunta – si tratta di una situazione mai sperimentata prima”. Un situazione che, fisiologicamente, sta creando disorientamento e paure anche presso i lavoratori del sistema sanitario che tuttavia, affermano i rappresentanti sindacali “vanno governate ed affrontate con professionalità, razionalità e buon senso”.
“Siamo tutti professionisti – afferma ad esempio Mario Di Salvo della Fials – abbiamo studiato e ci siamo formati dentro ad un sistema che, un tempo, era considerato tra i migliori del mondo. Pertanto, pur tra mille difficoltà, dobbiamo fare fronte comune e sconfiggere la minaccia che stiamo affrontando. Ciò, tuttavia, non significa che il fronte sindacale, e chi è preposto alla tutela della salute dei lavoratori, debba abdicare alla funzione di pungolo e di denuncia dei malfunzionamenti che rischiano di complicare una situazione già di per sé complicatissima”.
Ecco le proposte di FIALS-CONFSAL, UIL-FPL, NURSING UP, NURSIND, CISL, CGIL
• Il reperimento urgente dei necessari Dpi, le procedure e tutti i presidi atti ad operare in sicurezza;
• L’assunzione di personale per tutti i profili professionali usando le graduatorie disponibili e creandone nuove per i profili che non ne hanno più a disposizione;
• Il reintegro degli psicologi presso il pronto soccorso che tanto bene avevano operato;
• L’integrazione dei liberi professionisti come personale strutturato, assumendo tutte le prerogative necessarie al fabbisogno quotidiano ed emergenziale;
• L’isolamento del personale non necessariamente esposto alla noxa, come ad esempio gli amministrativi o gran parte degli ex Pip e figure varie ad essi assimilabili;
• La vera e reale sanificazione in autentici percorsi controllati, dato che in molti sono costretti a lavarle a casa o, peggio ancora, hanno dovuto provvedere ad acquistarle a proprie spese;
• La vigilanza sulla circolazione del pubblico presso uoc, servizi e spazi comuni nell’arco delle 24 ore;
• La chiara e trasparente regolamentazione circa le competenze di tutto il personale, precario e strutturato, impiegato presso le strutture di emergenza;
• La revoca del piano di rientro, poiché incompatibile con gli obiettivi e l’attività istituzionale delle Aziende della Sanità Pubblica.
• La riorganizzazione dell’autoparco e del parco macchine, sia nella dotazione che nella composizione e definizione delle competenze del personale;
“Chiediamo, ancora una volta – si legge nella nota congiunta – di dotare le navette per il trasporto interno dei pazienti, dei divisori tra vano passeggeri e cabina di guida. È chiaro che, ad emergenza ultimata sarà nostro dovere presentare il conto alla politica per quanto riguarda il depauperamento ed il progressivo smantellamento del SSN pubblico a favore di strutture private che, in questo momento emergenziale, appaiono per quello che sono: macchine mangiasoldi. Per quanto sopra e per tante altre cose che sarà nostra cura continuare a chiedere con forza, a nessuno sarà dato il vantaggio dell’Oblio. Per quanto, invece, riguarda Noi Lavoratori, vero ed unico cuore pulsante dell’Azienda, un ulteriore invito all’unità, all’abnegazione ed alla collaborazione. Continuate a segnalare le disfunzioni sia ai sindacati che agli organi previsti dalla D. Lgs. 81/08, nella forma scritta prevista dalla normativa. Insieme ne verremo fuori”.
La nota è sottoscritta dalle seguenti sigle sindacali: FIALS-CONFSAL, UIL-FPL, NURSING UP, NURSIND, CISL, CGIL (M. Di Salvo, G. Pizzo G. La Barbera V. Augello, C. Germanà, T. Corrao)