PALERMO. Il 14 febbraio è la “Giornata mondiale delle Cardiopatie Congenite”. Sono le più frequenti malformazioni riscontrabili alla nascita e possono essere classificate in cardiopatie congenite semplici, come ad esempio i difetti interatriali, la coartazione aortica, i difetti interventricolari isolati, il dotto arterioso pervio ecc; cardiopatie congenite complesse, come per esempio il cuore univentricolare nelle sue varianti anatomiche e funzionali, l’atresia polmonare con difetto interventricolare, il truncus arterioso comune, la trasposizione delle grandi arterie con le sue varianti ecc. Le cardiopatie congenite si sviluppano in epoca gestazionale precoce, di solito tra la terza e la nona settimana di età gestazionale.
Oggigiorno vengono perlopiù diagnosticate già in epoca fetale entro la diciannovesima settimana. La patologia complessa generalmente si manifesta sin dai primi giorni di vita e spesso i bambini hanno bisogno di cure intensive nel periodo neonatale. Viceversa molte cardiopatie congenite cosiddette “semplici” possono non manifestarsi in modo chiaro nei primi anni di vita e rimanere addirittura misconosciute anche fino all’età adolescenziale e adulta, in quanto apparentemente pauci o asintomatiche. Insanitas ha intervistato sul tema Calogero Comparato, il primario della UOC di Cardiologia Pediatrica dell’Ospedale “Di Cristina” di Palermo.
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