ASP e Ospedali

Il taglio del nastro

Garibaldi-Nesima, inaugurato il nuovo Day Hospital oncologico

L'assessore Razza: «Il primo step del nuovo Cancer Center». Il dg De Nicola: «Appaiono sempre meno consistenti i motivi che stanno alla base dei cosiddetti viaggi della speranza».

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CATANIA. Stamattina è stato inaugurato il nuovo reparto di Day Hospital Oncologico del Presidio Ospedaliero Garibaldi di Nesima. La ristrutturazione è stata pensata e portata a compimento per offrire una soluzione a siffatte criticità: il raddoppiamento della sala d’attesa con la creazione di una seconda area interna al reparto ad elevato comfort, la creazione di una seconda sala di terapia con l’aumento del sessantacinque per cento delle poltrone di somministrazione e l’aumento del numero di ambulatori di visita si tradurranno in un maggiore turn-over delle terapie, in minori attese e maggiore comfort alberghiero, dando compiuta realizzazione del paradigma assistenziale che riconosce il paziente e la sua percezione della qualità del servizio come obiettivo primario del sistema sanitario pubblico.

L’assessore regionale alla Sanità Ruggero Razza, intervenuto all’inaugurazione, sottolinea: «Prende il via al Garibaldi di Catania il primo step del nuovo Cancer Center. Un reparto moderno, ospitale, a misura di persona. Prendersi cura dei malati oncologici con umanità e dignità. Ne sono felice. Lavoriamo incessantemente perché questo standard possa diventare quello di ogni reparto dell’Isola. È un percorso lungo, ma in questi anni, tormentati dalla pandemia, sono decine i reparti totalmente rinnovati. Un impegno assunto con il presidente Musumeci che stiamo cercando di onorare con i fatti, molto più difficili da contrastare delle parole».

«L’apertura di un nuovo Day Hospital dedicato all’oncologia – afferma il direttore generale Fabrizio De Nicola – si aggiunge ai numerosi interventi già effettuati all’Arnas Garibaldi negli ultimi anni in tema di patologie tumorali, nonché a quanto abbiamo messo in programma per il prossimo futuro, allo scopo di rafforzare la qualità dei servizi offerti ai cittadini. Possiamo dire con serenità che, alla luce di tutto questo, appaiono sempre meno consistenti i motivi che stanno alla base dei cosiddetti viaggi della speranza».

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