Un emendamento della legge di bilancio di questo anno vincola le Regioni a presentare entro il 30 gennaio di ogni anno un piano di potenziamento delle cure palliative per raggiungere, entro il 2028, la fornitura di assistenza al 90% degli aventi diritto. Il monitoraggio dell’attuazione del piano è affidato all’Agenas, che lo realizza a cadenza semestrale. La presentazione del piano e la relativa attuazione costituiscono adempimento regionale ai fini dell’accesso al finanziamento integrativo del servizio nazionale sanitario a carico dello Stato.
«Si tratta di prendere in carico oltre 700.000 pazienti che ogni anno necessitano di assistenza domiciliare e di ricovero in Hospice oppure che possono fruire di prestazioni ambulatoriali» sottolinea Giorgio Trizzino (nella foto di Insanitas), fondatore della Samot (società per l’assistenza al malato oncologico terminale) e direttore per primo nel 2005 dell’hospice dell’Arnas Civico di Palermo.
«Finalmente potranno essere istituite in ogni ospedale strutture di cure palliative idonee a fornire consulenza, valutare i bisogni assistenziali e prendere in carico i malati bisognosi di trattamento palliativo- aggiunge l’ex deputato nazionale- Si tratta di un notevole passo in avanti che da attuazione alla legge 38 del 2010 che purtroppo ancora oggi regista notevoli ritardi. La Sicilia è tra le 4 Regioni inadempienti nel dare attuazione alla legge 38 come risulta da una recente indagine di Agenas. Dal prossimo anno la mancata attuazione delle reti di cure palliative costituirà motivo di decurtazione del finanziamento sanitario da parte del sistema sanitario nazionale».