MESSINA. La Struttura Complessa di Malattie Infettive dell’ospedale Papardo, diretta da Lorenzo Mondello (nella foto) è stata dotata del Fibroscan (Elastografia epatica), metodica diagnostica utile a quantificare la fibrosi epatica, vale a dire il fenomeno di cicatrizzazione che consegue a malattie come l’epatite virale e che può portare alla cirrosi epatica.
L’apparecchio è costituito da una sonda ad ultrasuoni montata su un sistema vibrante e viene applicata sulla cute del costato a destra per misurare l’elasticità del fegato.
Finora, questa informazione era ottenibile solo con una biopsia epatica, ossia con una procedura invasiva attuata attraverso il prelievo dal fegato, eseguito, in anestesia locale, con un apposito ago.
Per le sue caratteristiche, dunque, il Fibroscan è particolarmente utile per un monitoraggio nel tempo delle malattie epatiche, della loro evoluzione e della risposta al trattamento.
Chi può effettuare il fibroscan?
Chiunque su indicazione da parte del medico curante, o di un medico specialista.
Come funziona l’esame?
Il fibroscan è una procedura ambulatoriale che dura al massimo 15 minuti, del tutto indolore, facilmente ripetibile nel tempo.
Prima dell’esame è necessaria una preparazione?
È richiesto il digiuno. Non è necessario sospendere eventuali terapie farmacologiche. L’esatta modalità di preparazione viene comunicata al momento della prenotazione.
Per ulteriori informazioni è possibile contattare la Rete HCV Sicilia o la struttura complessa di Malattie Infettive dell’Azienda ospedaliera Papardo: ambulatorio 090.3992325 oppure 090.3992633.