PALERMO. Un’altra vittoria a favore dei pazienti fibromialgici è stata ottenuta ieri presso il Tribunale di Termini Imerese, teatro del riconoscimento della patologia 5 anni orsono. «Sono stata nominata autorità garante dei diritti del disabile da carica istituzionale e mi occupo di cause di invalidità da sempre- racconta ad Insanitas l’avvocato Angela Maria Fasano– Durante l’esercizio della mia professione mi sono capitate tante situazioni inerenti alla fibromialgia, nello specifico c’era il caso di una parrucchiera che si era rivolta al nostro studio alla quale siamo riusciti a far riconoscere la pensione per fibromialgia, perché insieme al nostro consulente tecnico abbiamo pensato di usare il criterio dell’analogia».
«Quindi, se la paziente ha patologie reumatiche con diagnosi certificata da un presidio pubblico ospedaliero può avere delle agevolazioni, a questo punto si può applicare il criterio analogico per la fibromialgia, perché i sintomi sono molto simili- aggiunge l’avvocato Fasano- In questo modo il tribunale di Termini Imerese riconosciuto il diritto alla pensione alla mia assistita. Un mese fa è stato applicato lo stesso principio per un altro caso di fibromialgia, perché il giudice si è basato sul provvedimento del Ctu secondo cui la fibromialgia può essere liquidata. Viene così riconosciuta la fibromialgia perché è accomunabile ad una malattia reumatica. Entrambe sono parrucchiere e non riuscivano più ad utilizzare le forbici, per queste persone ovviamente l’aspetto manuale è fondamentale. Entrambe hanno dovuto chiudere la loro attività, per cui era fondamentale avere un sostegno economico».
«Noi nel corso degli anni ci siamo specializzati in questo ambito, trattiamo moltissimi casi, facciamo una consulenza gratuita, perché non sempre andiamo davanti al giudice, perché dove c’è una fibromialgia lieve e non ci sono altre patologie è difficile ottenere risultati- precisa ancora l’avvocato Fasano- Diverso è il caso in presenza di una documentazione medico legale importante e soprattutto per coloro i quali non possono più lavorare. In altre situazioni si può chiedere eventualmente al datore di lavoro, in base alla percentuale di invalidità riconosciuta, di avere un trattamento differente come un cambio di mansione o un cambio orario. Come studio legale ci basiamo sui provvedimenti normativi, quello che stiamo facendo è dare supporto legale gratuito con uno sportello ad hoc per valutare la fattibilità del percorso. Siamo un punto di riferimento in merito sia in Sicilia che in tutta Italia, ci sono anche tanti uomini con questa patologia, anche se sono in minoranza, tutto il nostro sostegno va all’Aisf Odv».
Il prossimo passo adesso è quello di automatizzare questo processo come ha chiarito ad Insanitas Giusy Fabio, vicepresidente di Aisf Odv: «Il prossimo obiettivo sarà quello di fare inserire la fibromialgia nei LEA come malattia cronica e invalidante, per cui poter avere un codice di esenzione per la rimborsabilità. Stiamo lottando per raggiungere questo obiettivo».