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Farmaco non si prescrive più ad Enna, per 600 pazienti rischio trasferte a Catania e Palermo

Si tratta del Denosumab, monoclonale per il trattamento dell'osteoporosi anche in alcuni casi di carcinoma. Dall'Asp fanno sapere ad Insanitas che il problema dovrebbe essere superato ad inizio dicembre.

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Sono circa seicento i pazienti, una piccola parte di chi dovrebbe usufruirne, che all’Umberto I di Enna si avvalevano della possibilità di avere prescritto il Denosumab (comunemente conosciuto con il nome di Prolia), un anticorpo monoclonale impiegato per il trattamento dell’osteoporosi anche nei pazienti con carcinoma. Ma l’ambulatorio, per un mero atto amministrativo, non è attivo e i pazienti che non hanno potuto rinnovare il piano terapeutico si ritroveranno ad andare a Catania o Palermo se qualcosa non cambia. Dall’Asp di Enna fanno sapere ad Insanitas che il problema dovrebbe essere superato ai primi di dicembre.

Intanto, a lanciare l’allarme è proprio una paziente oncologica incontrata nei pressi del Cup che si è vista rimandare al mittente, perché l’ambulatorio non è esistente. Fino a qualche mese fa era un servizio o per meglio dire un impegno profuso dal reparto di Ortopedia, per andare incontro alle tante esigenze degli ammalati, ma senza un’adeguata organizzazione del servizio da parte dell’Azienda sanitaria di Enna, la sua gestione non è semplice. Il farmaco precisiamo è prescrivibile solo da alcuni specialisti designati dalla Regione.

L’osteoporosi è una patologia importante e spesso invalidante perché colpisce una percentuale molto alta di pazienti, soprattutto donne in post menopausa ma non solo, e comporta frattura del femore e fratture vertebrali. Da alcuni anni questi farmaci- si veda nella fattispecie il Prolia- vengono adoperati, come ci spiegano alcuni oncologi, anche a supporto dei pazienti con carcinoma al seno e alla prostata. Infatti, l’utilizzo di trattamenti osteoprotettivi è indicato nel caso in cui la malattia oncologica necessiti di “terapia ormonale”.

L’Asp di Enna avrebbe dunque dovuto attivare l’ambulatorio e rendere possibile la prenotazione di una visita specialistica (come si fa con tutte le altre), ma questo slot al Cup non è stato ancora attivato. «È un servizio che la comunità di Enna si merita- dicono a chiare lettere le nostre interlocutrici nella sala d’attesa di Oncologia- Non costringeteci ad andare fuori per richiedere un semplice piano terapeutico».

Insanitas ha chiesto una replica all’Asp, così risponde il direttore sanitario Emanuele Cassarà: «Stiamo affrontando la questione in maniera complessiva avviando anche gli esami Moc necessari per poter prescrivere il piano terapeutico in questione. L’attività si è ridotta a causa dell’organizzazione Covid. Contiamo di attivare tutto nella prima settimana di dicembre».

Ritorneremo dunque sulla vicenda tra qualche settimana, sperando di dare buone notizie ai tanti pazienti che aspettano, convinti che il Covid non può essere l’unica priorità.

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