Dal palazzo

La polemica

Emodinamica, Cgil e Fp Cgil all’attacco: «Con l’apertura ad Enna quella di Caltanissetta sarà ridimensionata»

Il sindacato nisseno sostiene di non credere alle rassicurazioni dell'assessore regionale alla Salute e sottolinea: «Chieda un parere formale e tecnico alla Società Italiana di Cardiologia Interventistica regionale».

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Cgil e Fp Cgil Caltanissetta all’attacco sul caso Emodinamica. Ieri l’assessore Ruggero Razza a margine della conferenza dei sindacti del Nisseno ha garantito che quella di Caltanissetta sarà potenziata e che «la presenza di una seconda struttura in prospettiva a Enna non può essere in alcun modo valutata come un deterioramento dell’offerta nissena».

Tuttavia, dal sindacato la pensano diversamente: «L’assessore Regionale alla Sanità, con il supporto di alcuni sindaci del territorio- forse perché anche poco adatti alla gestio della Res Publica- ha sancito l’ennesima disfatta per questo territorio», scrivono in una nota Rosanna Moncada (Segretaria Generale Cgil CL) e Angelo Polizzi (segretario FP CGIL CL), aggiungendo: «L’apertura di una emodinamica sul territorio Ennese, purtroppo è collegata a doppio filo con l’attività che si svolge nell’ASP di Caltanissetta. Quindi, si legge apertura, si traduce come ridimensionamento, nonostante le parole di rassicurazione dell’Assessore».

I due sindacalisti aggiungono: «Gli standard per aprire e mantenere un’emodinamica, come confermato dal documento di consenso della Società Italiana di Cardiologia Interventistica, sono connessi alla popolazione e al numero di procedure eseguite per singolo operatore (bacino d’utenza 300-600 mila abitanti; 150 procedure annue per operatore). Allora all’assessore, che ribadisce nel merito l’importanza dei pareri tecnico/scientifici chiediamo di acquisire un parere formale e tecnico alla Società Italiana di Cardiologia Interventistica regionale».

Inoltre Moncada e Polizzi sottolineano: «Stigmatizziamo l’intervento dell’assessore Razza che a domanda circostanziata e precisa rifiuta un confronto con la CGIL asserendo di dover rispondere solo ai sindaci e a chi (aggiungiamo noi) interviene a suo sostegno. Respingiamo ogni spinta campanilistica e riteniamo doveroso da parte di chi rappresenta la politica regionale di doversi confrontare con le forze sociali laddove soprattutto si discute di offerta sanitaria di alta specializzazione a vantaggio della popolazione dell’intero territorio».

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