PALERMO. Aumentano i ricoveri negli ospedali e contestualmente si moltiplicano anche le chiamate al 118 da parte di persone che presentano una infezione da Sars-Cov-2. In linea con quanto dichiarato dal governatore siciliano, Nello Musumeci, nel bacino Palermo-Trapani da 500 chiamate giornaliere si è passati a 700, così com’è già successo ad aprile 2021 e a novembre del 2020.
«L’Hub palermitano da cui vengono smistati i pazienti è l’ospedale “Cervello” che registra un aumento esponenziale degli accessi in Pronto Soccorso per Covid-19. Siamo passati dai 60 accessi dei primi quindici giorni di luglio, ai 140 dal 16 luglio al 31 luglio, e ora siamo a 180 accessi nei primi 15 giorni di agosto- riferisce Fabio Genco (nella foto di Insanitas), responsabile della centrale operativa del 118 di Palermo e Trapani- C’è un progressivo aumento dei ricoveri di soggetti con sintomatologia che non sono vaccinati. Parliamo di circa l’80-85%. Pochi sono i turisti, per lo più sono siciliani. I numeri sono inequivocabili, per cui invito tutti coloro che l’abbiano ancora fatto a recarsi in un centro vaccinale e provvedere a proteggersi per evitare di finire a settembre in grave sofferenza clinica. Ricordo che le affermazioni secondo cui i vaccini anticovid fanno male non hanno alcuna base scientifica».
Siamo in una fase in cui sono indubbiamente aumentati i ricoveri anche in terapia intensiva a causa della mancata vaccinazione da parte dei siciliani, i numeri sono impietosi: su 10 persone che accedono in pronto soccorso con sintomi da Covid, 9 non sono vaccinate. In questo modo non solo ognuno mette a rischio se stesso, ma mette in pericolo anche la salute dei soggetti cagionevoli che non possono ricorrere alla vaccinazione. Inoltre, le misure restrittive che scaturiranno a breve andranno a dare una stoccata finale alla già provata economia locale. Finora, infatti, il passaggio alla zona gialla o arancione è stata scongiurata dall’assessore alla Salute, Ruggero Razza, con la disposizione della riapertura di un numero maggiore di posti letto Covid, ma si tratta soltanto di un rallentamento. Se i siciliani non decideranno di vaccinarsi a stretto giro, il nostro destino è segnato: andremo in zona rossa e perderemo altre vite.