PALERMO. «Troppe polemiche non giovano al corretto, trasparente e tranquillo andamento del nostro Collegio». A dichiararlo è il presidente del Collegio Ipasvi di Palermo, Franco Gargano (nella foto @Insanitas), che nelle recenti elezioni provinciali è stato riconfermato alla guida dell’ente ottenendo il maggior numero in assoluto di voti.
La polemica nasce a causa di una denuncia da parte dei rappresentanti di una lista
concorrente rispetto a quella del presidente uscente in relazione a quindici schede elettorali che, ad una prima valutazione sembravano redatte da una medesima persona e che, a garanzia della legittimità delle operazioni elettorali, sono state annullate.
«La polemica che sta seguendo il fatto in questi giorni- spiega Gargano- non ha in realtà alcun fondamento nelle norme e nei regolamenti in base ai quali le elezioni sono del tutto valide. Le elezioni hanno avuto il loro regolare svolgimento e, raggiunto il quorum su cui comunque non avrebbero inciso i quindici voti annullati, si è proceduto alla proclamazione degli eletti. Tra questi fra l’altro, proprio a dimostrazione della massima trasparenza adottata, risultano anche quattro componenti della seconda lista presentata, presupponendo quindi l’assenza di qualunque manovra eliminatoria».
«La norma stabilisce- prosegue Gargano- che sia responsabilità del presidente del seggio valutare il buon andamento e la trasparenza delle elezioni, che non sembra davvero inficiata da quindici schede immediatamente dichiarate nulle. E spetta al seggio, che ha svolto il suo compito in questo senso, determinare la nullità delle schede e procedere alla relativa verbalizzazione».
Anche sulla ipotesi di eventuali commissariamenti del Collegio, Gargano è tranquillo: «La Federazione per legge non è legittimata a procedere al controllo delle schede votate, a invalidare le elezioni, a bloccare lo scrutinio o a indire nuove elezioni. Tutto si è svolto, una volta proceduto ad annullare le quindici schede in contestazione, secondo le regole e le norme vigenti e nel rispetto del principio di trasparenza degli atti del procedimento, come testimoniano i verbali regolamenti trascritti. Del resto, se gli iscritti ritenessero di dover procedere ulteriormente, hanno a disposizione gli strumenti e le modalità previste dalla normativa vigente».
«Queste sono le regole e le norme- conclude Gargano- che nessuno ha ignorato né ha mai pensato di ignorare. È forse il caso ora che i toni calino e rientrino nell’alveo della correttezza e della normalità. Non solo la regolarità delle elezioni è ineccepibile, ma in questo modo si rischia di dare del Collegio e degli infermieri un’immagine ingiusta e meschina che non fa bene al lavoro che ci aspetta a tutela dei malati e dei loro primari bisogni».