rete oncologica siciliana

Dal palazzo

A Palazzo Steri

Ecco la nuova Rete Oncologica Siciliana: migliorerà la cura dei tumori

“Negli ultimi anni abbiamo puntato sulla creazione dei PDTA, fondamentali per collegare il territorio ai centri specialistici oncologici" afferma il responsabile della rete Vincenzo Adamo

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Mettere in collegamento i centri specialistici delle cinque patologie oncologiche più diffuse: i tumori della mammella, del colon retto, della prostata, dell’ovaio e del polmone. Fornendo ai cittadini tutte le informazioni utili che vanno dalla prevenzione, ai percorsi diagnostici, alle terapie, ai protocolli clinico sperimentali, fino alle cure palliative che per i pazienti terminali. E’ questo l’obiettivo principale della nuova Rete Oncologica Siciliana (RE.O.S.), presentata ieri a Palazzo Steri. All’evento era presente anche il nuovo assessore alla Salute, Giovanna Volo. “La realizzazione della Rete Oncologica è sicuramente un passo importante per dare ai pazienti una risposta continua, iniziando dalla prevenzione, che è la cosa che ci preme di più, e assicurare cure di livello specialistico e scientifico anche nelle fasi successive alla malattia acuta, spostando per quanto possibile questo tipo di assistenza presso il domicilio del paziente” ha affermato l’assessore. “La rete – prosegue Giovanna Volo – ci consentirà di avere un’integrazione tra tutte le componenti dell’assistenza, assicurando una migliore qualità della vita del paziente oncologico, anche sotto il profilo psicologico, contando anche sul ruolo fondamentale delle associazioni di volontariato”.
Ad intervenire è anche Vincenzo Adamo, professore di Oncologia medica presso l’Università di Messina e coordinatore della RE.O.S., oltre che referente regionale del Molecolar Tumor Board. “Oggi presentiamo i risultati di un lungo lavoro di riforma della Rete Oncologica Siciliana che di fatto esiste dal 2014. Avevamo già iniziato a fare una serie di lavori di riorganizzazione ed è lì che è nata l’idea dei Gruppi Oncologici Multidisciplinari (GOM) per mettere in rete i dipartimenti che, in effetti, si sono poi insediati nelle varie aree oncologiche siciliane”.
“Negli ultimi tre anni abbiamo puntato sulla creazione dei PDTA (percorsi diagnostico terapeutici assistenziali), fondamentali per collegare il territorio ai centri specialistici oncologici – prosegue Vincenzo Adamo. – Sono già attivi i PDTA dei tumori più importanti (mammella, ovarico, polmone, colon retto, prostata), per i quali abbiamo già individuato anche i centri di competenza regionali, distinguendoli in Centri Specialistici/Hub (CS) e Centri Erogatori/Spoke (CE). Ma sono praticamente pronti anche quelli per la tiroide e per il melanoma”. Questo lavoro è stato fondamentale anche per la definizione della Breast Unit dedicata alla prevenzione, diagnosi, trattamento chirurgico e follow up delle pazienti con tumore alla mammella, che oggi in Sicilia può contare su 17 centri di senologia”.
Nel corso dell’incontro è stata presentata anche la nuova sezione del portale “Costruire Salute” dedicata alla REOS: “Lo scopo della realizzazione di questa nuova sezione è quello di consentire a tutti gli interessati di poter accedere facilmente ad una mappa interattiva, all’interno della quale poter consultare i luoghi in cui si trovano i centri di riferimento Hub e Spoke per il trattamento dei tumori, migliorando i livelli di conoscenza dei pazienti rispetto alla rete oncologica e facilitando anche l’accesso alla diagnosi ed alle cure” ha affermato Daniela Segreto, ex dirigente dell’Ufficio Speciale Comunicazione presso l’Assessorato regionale della Salute e ora capo di gabinetto presso  l’Assessorato dei Beni Culturali e dell’Identità Siciliana.
“Oggi si è ribadita l’importanza di un atteggiamento multidisciplinare nei confronti della malattia oncologica che si basa soprattutto nella capacità di fare rete, cioè di collegare le varie figure dell’oncologia in modo da mettere il paziente al centro, coinvolgendo tutti gli specialisti – ha affermato il medico Paolo Pirrotta, ricercatore I.E.M.E.S.T. e presidente dell’associazione culturale In Sanitas. La presa in carica del paziente diventa così un percorso senza soluzione di continuità, che va dallo screening al supporto psicologico, con la possibilità per ciascun siciliano di poter fare sul suo territorio la prevenzione primaria” conclude Pirrotta.

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