Dal palazzo

Dubbi, rinvii e ritardi: ecco la palude burocratica in cui sono arenati i concorsi della Sanità siciliana

Il ministero della Salute non ha dato ancora il via libera al piano, nonostante l'ennesimo vertice alla presenza dell'assessore Baldo Gucciardi. E come se non bastasse, serpeggiano malumori per le differenti velocità con cui le aziende sanitarie stanno completando l'iter: «Noi siamo pronti, ma finché non lo saranno pure le Asp di Catania e Palermo tutto il piano regionale resterà bloccato», sottolineano i vertici dell'Asp di Caltanissetta.

Tempo di lettura: 3 minuti

PALERMO. Dopo l’ennesimo stop da Roma, i concorsi nella Sanità siciliana sono sempre più arenati in una palude fatta di rinvii romani e ritardi siculi.

I rinvii arrivano da Roma, dove il ministero della Salute continua a sollevare dei dubbi, in particolare sulla sostenibilità finanziaria del piano, collegata alla recente approvazione da parte della Regione della nuova rete ospedaliera.

Un atto contestato dal ministero, secondo il quale risulterebbero assegnati 565 posti letto in più rispetto a quelli rilevabili con gli attuali parametri (14.306 posti letto per acuti secondo il ministero, contro i 14871 previsti dalla Regione).

Un nodo tutt’altro che facile da sciogliere: accettare le indicazioni del ministero significherebbe rimettere mano a tutto il lunghissimo iter che avrebbe dovuto portare la Regione a procedere con la prima fase del piano di assunzioni: il riassorbimento delle eccedenze.

Per scongiurare un ritorno al punto di partenza, l’assessore Baldo Gucciardi è volato a Roma per l’ennesimo incontro con i tecnici del ministero guidato da Beatrice Lorenzin ma, al di là dei toni cordiali, è tornato con un pugno di mosche in mano.

Il ministero continua a chiedere agli uffici di Piazza Ziino di inviare le piante organiche aggiornate e la nuova rete ospedaliera, proprio in osservanza delle indicazioni fornite dalla Direzione generale della programmazione sanitaria.

Non solo rinvii da  Roma dicevamo, ma anche ritardi stavolta di matrice tutta siciliana: la riorganizzazione delle piante organiche delle aziende sanitarie, infatti, procede con estrema lentezza, o per meglio dire a diverse velocità.

Sul tema intervengono il direttore generale dell’Asp di Caltanissetta Carmelo Iacono e il direttore amministrativo Alessandro Mazzara (nella foto sotto l’articolo): «Le linee guida prevedono preliminarmente la determinazione degli esuberi. Per fare la pianta organica degli esuberi è necessario che sia predisposta da parte di tutte le Asp, ma le due aree metropolitane di Palermo e Catania non hanno ancora determinato la loro. Senza questo loro piano noi in pratica non possiamo fare niente, tant’è che la circolare regionale invita a non procedere se prima non si definisce l’intera situazione regionale».

L’ultima riorganizzazione delle piante organiche in Sicilia risale al 2010 e adesso, anche in seguito alla soppressione di diversi ospedali minori e la nascita di nuovi reparti, nonché in considerazione del fatto che tantissimi precari attendono la stabilizzazione, l’assessorato regionale ha voluto nuovamente fare il punto della situazione.

«Nel frattempo- continua il manager Carmelo Iacono- stiamo programmando gli adempimenti da portare avanti finalizzati alla stesura della pianta organica disponibile. Continuiamo a rilevare le criticità già segnalate anche in passato, vale a dire l’insufficienza del tetto di spesa stanziato per il personale. Questo ci costringe a non poter dotare le Unità Operative secondo gli standard previsti ed a non poter aprire nuove Unità Operative. Tuttavia abbiamo avuto la disponibilità dell’assessore Gucciardi a una integrazione del tetto di spesa dell’Asp di Caltanissetta non appena sarà definita la situazione dell’intera regione».

Il manager dell’Asp nissena assicura comunque che per quanto riguarda Caltanissetta si è pronti a deliberare la pianta organica definitiva per la prossima settimana.

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