ASP e Ospedali

L'appello degli esperti

«Donne in gravidanza, vaccinatevi contro il Covid-19»

È stato il tema dell'iniziativa "Mamme e Vaccini", organizzata su impulso dell'Ufficio straordinario per l'emergenza Covid-19 in collaborazione con l'Università di Messina.

Tempo di lettura: 6 minuti

MESSINA. La vaccinazione anticovid nel periodo di gravidanza o allattamento: è stato il tema su cui si sono confrontati diversi esperti e professionisti durante l’iniziativa “Mamme e Vaccini”, organizzata su impulso dell’Ufficio straordinario per l’emergenza Covid-19, in collaborazione con l’Università di Messina. Il convegno, che si è svolto nell’Aula Magna del Rettorato, è stato moderato da Francesco Cusumano, direttore del Dipartimento Materno Infantile dell’ASP di Messina.

I lavori sono stati introdotti da Salvatore Cuzzocrea, rettore dell’Università di Messina, che ha ribadito l’importanza e i vantaggi del vaccino anti Covid. Successivamente a prendere la parola è stato Alberto Firenze, commissario straordinario per l’emergenza Covid-19 a Messina, che ha ringraziato l’ASP per il supporto costante e il dott. Cusumano, con cui ha condiviso la il proposito di dare vita all’incontro. «Le mamme hanno bisogno di essere rassicurate, e nessuno può farlo meglio dei pediatri e dei ginecologi- ha evidenziato il professore- La strada della persuasione è l’unica che può far capire alla gente che la vaccinazione è l’unica strada che abbiamo. Presto partiremo con un’azione porta a porta, dedicata alle aree difficili, in cui tante persone sono ancora restie al vaccino”«.

Presente anche Bernardo Alagna, commissario straordinario dell’ASP di Messina: «Giornate come quella di oggi servono ad invertire il trend che qualche mese fa, a causa di alcuni eventi, ha determinato un arretramento della volontà dei cittadini di sottoporsi alla vaccinazione. Dobbiamo lavorare senza abbatterci e insistere sulla campagna vaccinale, che rappresenta l’unica soluzione, fornendo informazioni vere e corrette».

A illustrare i rischi corsi dalle donne non vaccinate in gravidanza è stato Sebastiano Caudullo, direttore dell’UOC Ostetricia e Ginecologia del “Papardo”: «Dopo novembre 2020 abbiamo avuto 43 casi di donne gravide affette da Covid e nessuna di loro era vaccinata. Il proprio medico aveva giudicato inopportuna la vaccinazione. Le non vaccinate hanno un rischio di mortalità 20 volte superiore rispetto a chi è stato vaccinato. Inoltre, il Covid risulta collegato ad altre patologie responsabili di parti pretermine e di mortalità infantile. Dai dati della letteratura si evince che il vaccino nelle gravide non presenta un rischio maggiore rispetto agli altri soggetti. È importante convincere queste donne a vaccinarsi, perché costituisce l’unica difesa per preservare la salute delle mamme e dei neonati».

L’importanza di offrire a chi è in dolce attesa una comunicazione completa, in grado di cancellare ogni dubbio, è stata sottolineata da Lili Maria Klein, direttore UOC Ginecologia ed Ostetricia dell’ASP di Messina: «Non basta dire semplicemente a queste donne che il vaccino è sicuro, bisogna rispondere alle loro domande, comunicare con loro e con le famiglie, spiegando che non vaccinandosi rischiano di morire. Non solo, è importante parlare con i colleghi, perchè tantissimi medici di famiglia non sono favorevoli alla vaccinazione e molti ginecologi prendono tempo e non spingono le future mamme a vaccinarsi».

«Il nostro compito- ha aggiunto Rosario D’Anna, direttore vicario della UOC di Ostetricia e Ginecologia del Policlinico “Martino”- è far capire alle donne che se non si vaccinano e vengono contagiate rischiano molto di più. Una donna gravida ha tutti i sistemi sotto sforzo e rappresenta un modello di rischio per patologie respiratorie e cardiovascolari. Per questo, è opportuno vaccinarsi, dopo il primo trimestre, che è il periodo in cui avviene la generazione di tutti gli organi, non solo contro il Covid, ma anche contro influenza e pertosse».

Un ruolo importante nella promozione della vaccinazione in gravidanza può essere svolto dai consultori del territorio, come ha spiegato Vincenzo Sanzarello, direttore UOC Coordinamento Attività Consultoriale: «I consultori sono stati una grande risorsa durante la pandemia, perché hanno reso possibile e immediato l’accesso ad una struttura sanitaria, in un periodo in cui rivolgersi agli ospedali era molto difficoltoso. Le donne che si recano da noi lo fanno sia per la gratuità delle cure, sia per il rapporto di fiducia che si viene a creare. Questo può consentirci di avere con loro un contatto diretto e consigliare la vaccinazione».

Altri studi che dimostrano l’efficacia e la sicurezza della vaccinazione delle donne gravide sono stati richiamati da Nilla Meo, dirigente medico UOC Neonatologia di Patti: «Nonostante le gravide non siano state inserite nei trial clinici quando si è studiato il vaccino, i dati che possediamo ci rassicurano in termini di sicurezza ed efficacia. Nel caso in cui si contragga il virus in gravidanza, il neonato presenta 3 volte in più il rischio di avere delle complicanze, che rendono necessaria la terapia intensiva».

Il vaccino inoltre, può essere somministrato non solo alle donne in attesa di partorire, ma anche successivamente, durante il periodo di allattamento, come ha evidenziato Eloisa Gitto, direttrice UOC UTIN Policlinico “Martino”: «Tutte le società scientifiche sono unanimi nel raccomandare la vaccinazione durante l’allattamento. Non è vero che le donne devono smettere di allattare nel caso in cui decidano di vaccinarsi. Occorre, invece, non lasciare sole queste mamme e informarle, per permettere loro di fare una scelta libera e consapevole. Vaccinarsi e allattare infatti, consente di trasmettere al neonato gli anticorpi attraverso il latte materno».

La sicurezza dei vaccini viene costantemente controllata, grazie ad un sistema di monitoraggio, attuato grazie ad un Progetto finanziato dall’EMA (European Medicines Agency), denominato “Covid Vaccine Monitor”. Tale iniziativa è stata illustrata dal prof. Gianluca Trifirò, coordinatore nazionale del progetto e ordinario di Farmacologia dell’Università di Verona: «Covid Vaccine Monitor  vede coinvolti 17 paesi europei e ha l’obiettivo di aumentare la mole di evidenza già accumulata sulla sicurezza dei vaccini, monitorando alcune coorti speciali, tra cui le donne in gravidanza o allattamento, per eventi avversi specifici o gravi, che si possono verificare subito dopo la vaccinazione. È stata inoltre sviluppata anche una web app, tradotta in 10 linguaggi differenti, che permetterà di fornire ulteriori informazioni sulla sicurezza del vaccino».

A concludere gli interventi è stato il prof. Edoardo Spina, responsabile del Centro Regionale di Farmacovigilanza: «I dati che abbiamo da quando sono iniziate le vaccinazioni indicano che non c’è dubbio che la donna in gravidanza vaccinata abbia un rischio minore di contrarre il Covid.» Poi si è soffermato sul ruolo della farmacovigilanza, spiegando che serve per definire i profili di sicurezza e tollerabilità di un farmaco o di un vaccino, dopo il suo rilascio: «Le sperimentazioni pre-marketing infatti hanno limiti, poiché il numero soggetti coinvolti all’inizio è basso e non permette di conoscere le reazioni rare. Inoltre, nei trial non sono comprese categorie come bambini, anziani e donne in gravidanza. Per questo motivo è fondamentale contribuire alla farmacovigilanza, inviando le opportune segnalazioni».

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