ASP e Ospedali

L'iniziativa

Donazione del sangue, al “Bonino-Pulejo” danno l’esempio

Sono stati in tanti tra operatori sanitari e loro familiari a rispondere all’appello di una campagna di due giorni.

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MESSINA. L’Irccs Bonino-Pulejo protagonista di una campagna di due giorni dedicata alla donazione di sangue. L’iniziativa, che si è svolta nel cortile dell’Ospedale Piemonte dove era presente l’emeroteca dell’AVIS, è stata organizzata su impulso della Direzione amministrativa e del Coordinamento per le attività di donazione e trapianti di organi e tessuti, in collaborazione con AVIS Messina e con l’associazione “Donare è vita”. Sono stati in tanti tra operatori sanitari e loro familiari, a rispondere all’appello, prendendo parte alle giornate di donazione, che hanno avuto inizio venerdì e sono proseguite fino ad ieri mattina. Un gesto importantissimo, data l’imponente carenza di sangue che interessa la città di Messina, la cui stima è di circa 6000 sacche, su un fabbisogno di ben 12.000.

Presente il direttore amministrativo del Bonino-Pulejo, Maria Felicita Crupi, che avendo sostenuto la causa sia in veste istituzionale, che in prima persona come donatrice, ha dichiarato:” Come direzione, abbiamo fortemente voluto questa campagna di raccolta di sangue e contiamo di organizzare questo tipo di eventi almeno due volte l’anno. Quindi, il prossimo appuntamento sarà previsto nel mese di dicembre. Sappiamo che manca sangue e che esiste una grande difficoltà a reperirlo, nonostante sia prezioso per tante persone. Per tale motivo, il nostro obiettivo è sensibilizzare la popolazione, auspicando che sempre più donatori possano aderire alle prossime edizioni”.

Tra i promotori anche Salvatore Leonardi, dirigente del Reparto di Anestesia e Rianimazione e coordinatore delle attività di donazione e trapianti di organi e tessuti dell’Ircss. «Siamo contenti di aver portato avanti questa iniziativa. Il nostro obiettivo è essere sempre in prima linea per quanto riguarda la donazione di sangue e di organi. La campagna si sarebbe dovuta svolgere lo scorso anno, ma poi a causa del Covid, siamo stati costretti a bloccare tutto. Si tratta di un segnale importante, che serve anche a colmare la distanza, che a causa della pandemia, si è venuta a creare tra medico e pazienti. Sono molto soddisfatto della risposta e voglio dire grazie a tutti gli operatori che sono venuti a donare, nonostante il giorno libero: dai chirurghi generali, ai cardiologi, agli infermieri e agli amministrativi. Ringrazio anche l’azienda, che ci ha permesso di organizzare queste giornate e quindi la dott.ssa Maria Felicita Crupi, direttore amministrativo, il dott. Vincenzo Barone, direttore generale, il prof. Placido Bramanti, direttore scientifico, e il dott. Giuseppe Rao, direttore sanitario».

«Cercheremo di ripetere presto questa esperienza- ha aggiunto il dirigente dell’AVIS, Franco Previti– Speriamo che venga presto allestito anche un punto di riferimento dentro l’ospedale e ci auguriamo che questa collaborazione con l’Irccs vada sempre più avanti. Ricordiamo inoltre che, per essere donatori, occorre avere un’età compresa tra 18 e 65 anni, pesare almeno 50 kg e godere di buona salute, requisito che viene accertato con degli esami preliminari».

Fra coloro che hanno donato, anche diversi familiari degli operatori sanitari, che sono stati coinvolti dai propri cari a prendere parte alla campagna. Alcuni di loro hanno raccontato ad Insanitas i motivi del loro gesto di solidarietà. «Avevo già donato lo scorso anno, presso la sede dell’AVIS- ha spiegato Francesca Anastasi– Quando ho saputo, da mio marito, che c’era questa possibilità, ho voluto coglierla immediatamente. Rappresenta un atto di amore verso una persona che non conosciamo, ma che può avere bisogno del nostro aiuto. Tutti possiamo trovarci dall’altra parte, ma sapere che c’è qualcuno, che anche se non sa chi siamo, è pronto a darci una mano, è molto confortante».

Con lei la sorella Letizia Anastasi, che ha aggiunto: «Venire qui oggi mi è sembrato un gesto naturale. Fortunatamente, godo di buona salute e ho deciso di rispondere positivamente a questa iniziativa davvero lodevole, spero possa ripetersi presto». Ad accompagnarla, anche il marito Mario Maio: «Ho scelto di donare, consapevole della grande necessità di sangue e perché so di avere un gruppo sanguigno molto raro, lo 0 Rh negativo, che può aiutare tutti. Per questo, invito chi si trova nella mia stessa situazione a fare lo stesso, compiendo un atto di solidarietà».

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