MILANO. Nasce un nuovo Centro del Policlinico di Milano dedicato alla cura delle persone con disturbi psichiatrici causati da psicosi, come schizofrenia e disturbo bipolare.
Ospitato in una palazzina di via Ripamonti, a poca distanza dal Duomo e dallo stesso Ospedale, è un ambiente in cui la riabilitazione non si limita solo all’attività ambulatoriale, ma prevede per i pazienti una terapia sempre più completa, volta al supporto mentale e alla ripresa della loro autonomia e indipendenza nella vita di tutti i giorni.
I pazienti hanno a disposizione nuovi spazi attrezzati per diverse attività: palestra, teatro, arte e gruppi cucina, ma non solo. Nel Centro ci si dedica anche alle ‘social skills’, per migliorare le abilità relazionali, e alla ‘mindfulness’, una terapia che permette di riacquisire la consapevolezza mentale e fisica.
L’obiettivo è quello di consentire ai pazienti di misurarsi con gli aspetti della vita quotidiana e dell’integrazione in società, come affrontare il contesto lavorativo, riuscire a prendere decisioni ed esprimersi correttamente nei confronti dell’altro.
«Si tratta di pratiche di riabilitazione legate all’arteterapia e a training cognitivi aumentativi, utilizzati per riabilitare gli aspetti emotivi e neuropsicologici dei pazienti- spiega Paolo Brambilla, direttore della Psichiatria del Policlinico di Milano- Hanno una grande importanza per i pazienti con psicosi, perché la malattia determina un deficit delle capacità cognitive, dal mettere in sequenza le cose fino al prendere decisioni, così come alterazioni a memoria, attenzione e concentrazione. Per questo sono attività riabilitative del tutto fondamentali per i nostri pazienti».
Le persone che frequentano il Centro sono costantemente assistite dai professionisti di tre realtà di supporto psichiatrico del Policlinico: il Centro Psico Sociale, il Centro Diurno e la Comunità Riabilitativa di Alta Assistenza.
Psichiatri, psicologi, neuropsicologi e infermieri, ma anche figure dedicate (come gli educatori professionali e i terapisti per la riabilitazione psichiatrica) si prendono cura dei pazienti quotidianamente, indirizzandoli e sostenendoli durante tutto il percorso di cura.
Oltre che per i pazienti del Comunità Riabilitativa di Alta Assistenza, struttura semiresidenziale che può accogliere fino a 20 persone, il Centro Diurno è aperto anche a tutti i pazienti del territorio che hanno necessità di frequentare le attività di riabilitazione.
«I laboratori prevedono anche percorsi riabilitativi individuali- aggiunge Gianluigi Tacchini, responsabile della Riabilitazione Psichiatrica Territoriale del Policlinico di Milano- Ogni persona ha un percorso disegnato su misura che prevede tappe da raggiungere, verifiche periodiche e una progressività che ha come obiettivo la dimissione. La finalità è quella di insegnare gradualmente ai pazienti a gestire le occupazioni della vita quotidiana, in modo sempre più autonomo».
Con questa ristrutturazione viene restituita alla città la sede storica dell’ex INAM, l’Istituto Nazionale di Assicurazione contro le Malattie: una scritta che campeggia ancora sulla porta del Centro, in via Ripamonti 20.
«Con l’inaugurazione di oggi- conferma Simona Giroldi, direttore generale del Policlinico di Milano- diamo il via anche al nuovo Center Salute Mentale, in cui professionisti appartenenti a discipline diverse lavorano insieme per una presa in carico del paziente a 360 gradi. Qui saranno integrati non solo la Psichiatria e la Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza, ma anche tutte le funzioni relative alla salute mentale che operano nel nostro Ospedale. Il nostro grazie va a tutti gli operatori coinvolti e a tutti i pazienti con le loro famiglie, che hanno collaborato per permetterci di completare la struttura in tempi rapidi. Il nostro obiettivo era realizzare il tutto entro la fine dell’anno e lo abbiamo pienamente raggiunto».
Antonella Costantino, direttore dell’Unità di Neuropsichiatria dell’infanzia e dell’adolescenza (UONPIA) del Policlinico, sarà responsabile anche del nuovo Center Salute Mentale, in modo da assicurare la migliore continuità dell’assistenza, delle attività riabilitative e il raccordo con i professionisti di tutto l’Ospedale.