PALERMO. Puntano l’indice contro «l’illegittima esclusione dei soli Dirigenti Amministrativi dalle procedure di stabilizzazione della Dirigenza di cui alla Legge Madia». E lo fanno con una lettera inviata tra gli altri al ministro per la Salute, Beatrice Lorenzin (nella foto).
Monta sempre più la protesta dei dirigenti amministrativi in servizio con rapporto di lavoro subordinato a tempo determinato nella sanità pubblica siciliana, già anticipata nei giorni scorsi da Insanitas.
Abbiamo contattato per una replica l’assessorato alla Salute, la pubblicheremo non appena dovesse arrivare.
Nella missiva i dirigenti scrivono di «evidente disparità di trattamento che si sta perpetrando nella nostra Regione», a proposito appunto delle stabilizzazioni dei precari della Sanità siciliana.
Seguono alcune considerazioni tecniche: «I commi 1 e 2 dell’art. 20 del D.Lgs. n°75/17 consentono l’assunzione a tempo indeterminato del personale non dirigenziale, con contratto a tempo determinato e contratto di lavoro flessibile in possesso dei requisiti rispettivamente prescritti dai succitati commi 1 e 2».
Ed ancora: «Il successivo comma 11 dell’art. 20, con le modifiche apportate dal comma 813 dell’art. 1 della Legge n° 205/17, prevede che i commi 1 e 2 dell’art. 20 del D.Lgs. n°75/17 sono applicabili a tutto il personale dirigenziale e non del Servizio Sanitario Nazionale e le Circolari esplicative del D.Lgs. n° 75/17 emanate dal Ministro per la semplificazione e la pubblica amministrazione n° 3/2017 e n° 1/2018 confermano il precedente assunto».
Poi si va al merito della questione: «Purtroppo, in esito al pedissequo recepimento della norma nazionale da parte della Regione Sicilia, attraverso l’atto d’indirizzo dell’Assessorato Regionale della Salute del 22/01/2018, gli scriventi tutti in possesso dei requisiti hanno potuto appurare l’illegittima esclusione dalle procedure di stabilizzazione riservate al personale precario, solo dei Dirigenti Amministrativi».
Da qui l’appello alla Lorenzin: «Si richiede l’autorevole intervento di codesto Ministero, al fine di evitare l’evidente disparità di trattamento ed il nocumento causato dall’illegittima esclusione degli scriventi dai processi di stabilizzazione del personale precario».
Se così non fosse, gli autori della protesta sono pronti «ad impugnare i provvedimenti di stabilizzazione posti in essere dalle Aziende Sanitarie della Regione Sicilia dei colleghi della medesima area contrattuale».