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ASP e Ospedali

L'intervento del direttore Noto

Diciotto ore di attesa al Pronto soccorso? Ecco la replica dell’ospedale di Ragusa

L'intervento del direttore del Ps, Giovanni Noto: «Il triage consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti e delle risorse disponibili».

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RAGUSA. «La notizia che una donna presentatasi al pronto soccorso dell’ospedale Civile sarebbe stata visitata dopo ben 18 ore di attesa, ha solo lo scopo di creare nella comunità preoccupazione e allarmismo sociale».

Lo si legge in un comunicato stampa dell’Asp di Ragusa, che prosegue così: «I Pronto Soccorso italiani sono sotto “assedio” per il picco dell’influenza che sta colpendo cittadini di tutte le età. Questo non aiuta la situazione alquanto delicata dei Pronto Soccorso dell’Asp di Ragusa, sofferenti per la carenza di pedonale, soprattutto medico, nonostante i numerosi avvisi di incarico banditi negli ultimi tempi, il più delle volte non si presenta nessun candidato».

Sui 41 medici previsti in pianta organica, attualmente il numero è decisamente sottostimato: al ps dell’ospedale Civile sono in servizio 10 unità, 8 al Guzzardi e 7 al Maggiore.

E Giovanni Noto (nella foto), direttore del PS di Ragusa, interviene sulla vicenda: «Spero che la notizia non venga strumentalizzata a fini politici. Il triage consente di razionalizzare i tempi di attesa in funzione delle necessità dei pazienti e delle risorse disponibili, utilizzando quale criterio di scelta le condizioni cliniche degli stessi e non il criterio dell’ordine di arrivo»

Poi aggiunge: «Sono i codici giallo e i codici rosso quelli prioritari in quanto individuano pazienti che hanno necessità di interventi in urgenti o in emergenza. I codici verde e bianco sono suscettibili di tempi di attesa più prolungati in quanto sono assegnati a pazienti che non presentano segni e sintomi di stressrespiratorio, instabilità emodinamica e alterazione del sensorio».

Infine, l’appello: «Quindi è bene utilizzare i servizi del Pronto Soccorso per problemi urgenti e non risolvibili dal medico di famiglia, dal pediatra di libera scelta o dai medici della continuità assistenziale. Un corretto utilizzo delle strutture sanitarie evita disservizi per le strutture stesse e per gli altri utenti. Occorre rispettare i pazienti che ricorrono al Pronto Soccorso, ma nello stesso tempo non sminuire il lavoro, svolto sempre con abnegazione e senso di responsabilità, dagli operatori sanitari, medici, infermieri e ausiliari, a cui va il mio personale ringraziamento e anche di tutta la Direzione strategica aziendale».

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