PALERMO. Attualità, prospettive di screening e orientamento della diagnosi prenatale, con particolare riferimento al primo trimestre, sono al centro del Corso organizzato dal Policlinico universitario “Paolo Giaccone” di Palermo, svoltosi presso lo “Splendid Hotel La Torre” a Mondello, rivolto ai medici ginecologi e a tutte le professionalità sanitarie d’ambito, con il patrocinio, tra gli altri, della SIEOG (Società Italiana di Ecografia Ostetrica e Ginecologica e Metodologie Biofisiche).
Presidenti del Corso: il professore Renato Venezia, responsabile del Servizio di Diagnosi Prenatale presso l’Unità di Ginecologia e Ostetricia del Policlinico Universitario di Palermo e il professore Giovanni Corsello, direttore del Dipartimento Materno Infantile della stessa Azienda (nella foto in alto, insieme ad Antonio Perino, direttore della Scuola di Specializzazione di Ginecologia e Ostetricia dell’Università di Palermo).
LE INTERVISTE DI INSANITAS
Il professore Renato Venezia evidenzia: «Questo evento rappresenta un importante momento di confronto scientifico dal quale emerge il ruolo fondamentale della ginecologia palermitana per la sicurezza dei percorsi -nascita del territorio. Il Corso ha l’obiettivo di analizzare in chiave interdisciplinare, le evoluzioni della ricerca e dell’innovazione tecnologia in questo campo, al fine di accompagnare in modo sempre più attento e sicuro il monitoraggio del feto e tutto il percorso prenatale, per garantire al nascituro e alla mamma le migliori garanzie di prevenzione e la più adeguata diagnostica».
Fabrizio De Nicola, commissario straordinario del Policlinico di Palermo sottolinea: «Nell’ambito del percorso di rilancio dell’azienda sanitaria universitaria- oggi DEA di secondo livello- si sta puntando sulle migliori professionalità per consolidare l’esperienza del servizio di diagnosi prenatale. Questo è centrale per la tutela della maternità e dell’infanzia; profilo che richiede un’attenzione massima da parte delle strutture d’assistenza ospitanti».
Il neo manager del Policlinico conclude: «L’efficienza e l’efficacia dell’offerta sanitaria in ambito del percorso di diagnosi pre-natale passano da strumenti tecnologicamente avanzati. Ciò s’inserisce nel più ampio percorso di ammodernamento delle strutture e dei macchinari che da subito ho intrapreso come punto prioritario della mia agenda, affinché accoglienza, diagnosi e cura siano coniugate al meglio con scienza, ricerca e evoluzione della tecnologia, tenuto presente che il nostro obiettivo fondamentale è sempre quello della centralità della persona e del paziente-utente”.
Il professore Antonio Perino afferma: «Eventi come questo sono particolarmente formativi non solo per i ginecologi esperti, ma anche e soprattutto per l’attività dei nostri giovani medici nell’ambito del percorso della Scuola di specializzazione, i quali possono così attingere a una possibilità di aggiornamento avanzato attraverso l’esperienza della pratica clinica dei colleghi più esperti a livello nazionale e internazionale e la cooperazione e l’interscambio scientifici».
Il professore Giovanni Corsello rileva: «Si tratta di un appuntamento che punta alla multidisciplinarità, fondamentale nella medicina pre-natale, tra Ginecologia e Ostetricia, Cardiologia, Cardiochirurgia e Chirurgia pediatriche, accanto a Neonatologia, Neuropsichiatria Infantile, Radiodiagnostica e Pediatria». «Soprattutto- continua l’esperto- rappresenta l’occasione per focalizzare l’attenzione sulle innovazioni nel campo della diagnosi, che registra significativi cambiamenti negli ultimi anni, grazie all’evoluzione della ricerca scientifica e tecnologia, che offre strumenti sempre più avanzati sul fronte ecocardiografico e biochimico».
«Ciò consente- aggiunge Corsello- rispetto al passato, di pervenire a diagnosi sempre più precoci e dettagliate circa la patologia malformativa fetale, o genetica, che se individuata per tempo, può garantire la possibilità di intraprendere con tempestività tutti gli opportuni interventi farmacologi e chirurgici in grado di risolverla o di migliorare il livello di qualità di vita del nascituro».
Il direttore generale dell’Arnas Civico, Giovanni Migliore, anche medico ginecologo, intervenendo in apertura dei lavori, sottolinea: «Questa è un’occasione significativa per evidenziare l’importanza della realtà diagnostico- terapica nell’ambito materno- infantile. In Arnas Civico già all’indomani della circolare assessoriale, abbiamo adottato l’atto aziendale, che non è uno strumento formale, ma concreto per applicare il modello organizzativo a cui deve tendere sempre più nei prossimi anni un grande ospedale».
«Un modello- ribadisce Migliore- in cui il dipartimento materno infantile è centrale. Infatti, insieme al professore Luigi Alio, che lo dirige, nella nostra azienda, e al professore Corsello, che dirige quello dell’Università di Palermo, abbiamo voluto offrire una valida prospettiva per coloro che sono il fulcro della nostra attività: i piccoli pazienti». Poi aggiunge: «Oggi intravediamo un futuro a portata di mano, in cui ci si può mettere insieme per garantire l’unico elemento che dà ragione alla nostra esistenza: il paziente». «Questo significa- continua il direginecolttore generale dell’Arnas- raccogliere le migliori idee e professionalità, affinché le opportunità diagnostiche e terapeutiche innovative diventino realtà in area pediatrica».
«Il Civico- evidenzia il manager – ha lanciato, infatti, un percorso volto a realizzare l’istituto pediatrico e abbiamo progettato questa realtà, all’interno della quale si prevedono: il dipartimento pediatrico di medicina; quello pediatrico di chirurgia e quello pediatrico di diagnostica per immagini avanzata. Cioè è riconosciuta particolare dignità al profilo diagnostico/terapeutico prima ancora del primo trimestre, ovvero sin dal counseling volto a individuare le coppie a rischio e a offrire loro la possibilità di procreare attraverso un percorso tranquillo e in sicurezza».
«In quest’ottica- rileva Migliore- assumono particolare rilievo due aspetti, quello diagnostico- ecocardiografico, per la diagnosi prenatale e l’imaging materno- fetale anche per il profilo genetico, e quello dedicato allo screening dei problemi cardio- vascolari. In tale direzione, entro giugno, ci doteremo di un Rm (Risonanza Magnetica) innovativa».
«La nostra ambizione- precisa ancora- è realizzare un percorso assistenziale, affinché i piccoli siano puntualmente curati e abbiano assistenza sul triplice fronte: maxillo-facciale; cardiochirurgico e pediatrico». «La sfida più importante- conclude il manager dell’Arnas-Civico- è quella di accompagnarli fino all’età adulta nella migliore condizione, in altre parole, concretare la cosidetta clinica di transizione e in tal senso, la tensione verso una sinergia culturale con l’Università, è particolarmente strategica, anche grazie alla sensibilità del magnifico rettore dell’Ateneo palermitano, Fabrizio Micari, infatti, molti giovani universitari vengono ospitati per la formazione base presso la nostra Azienda».
Il rettore Fabrizio Micari, è stato rappresentato dalla professoressa Ada Maria Florena, pro-Rettore all’Internazionalizzazione e professore ordinario di Anatomia-Patologica presso l’Università degli Studi di Palermo, la quale nel portare i saluti istituzionali dell’Ateneo palermitano ha evidenziato come «sia massima l’attenzione del Rettore su tutto il versante della medicina e come sia fondamentale per la ricerca e le prospettive future il ruolo dell’Università, ma anche come esso sia mutato, per cui oggi oltre ad essere fucina di nuove idee è, altresì, ponte sociale attivo tra la formazione e il mondo del lavoro».
Ha quindi concluso: «La diffusione di conoscenze avanzate è importante per convogliare le migliori risorse verso l’obiettivo di costruire ambiti professionali innovativi e valorizzare i giovani, nell’auspicio che lasciare il Paese non sia più un obbligo, ma semmai un’esperienza di arricchimento per poi farvi ritorno».