PALERMO. È stata presentata stamattina, nella sede dell’Assessorato regionale per la Salute, la nuova commissione regionale di senologia che si occuperà dell’accreditamento delle Breast Unit, unità altamente specializzate e dedicate esclusivamente alla diagnosi e alla cura del tumore al seno.
Le Brest Unit sono nate nel Regno Unito nel 1990 e sono in tutto sette quelle esistenti nell’isola, molte di esse però non sono operanti o adeguatamente dotate.
«La commissione ha l’obiettivo di raccogliere le richieste degli utenti e degli operatori, servirà ad implementare l’esistente ma anche a cogliere le mancanze», ha affermato Francesca Catalano, primario di senologia all’Ospedale Cannizzaro di Catania e coordinatrice del gruppo di lavoro- Una commissione formata da medici e dirigenti dell’Assessorato Salute presterà servizio a costo zero e si impegnerà a restituire alla Sicilia in cinque anni le reti di oncologia che non hanno niente da invidiare al resto di Italia».
Oltre alla coordinatrice fanno parte della commissione l’oncologo Vincenzo Adamo (Policlinico Messina), il responsabile dello screening mammografico di Ragusa Giuseppa La Perna, il direttore della Radioterapia dell’Ospedale Cannizzaro di Catania Franco Marletta, la data manager di Humanitas di Catania Eleonora Miano, l’anatomo patologo Giuseppe Magro (Policlinico di Catania), il chirurgo senologo Giuseppe Catanuto (ospedale Cannizzaro di Catania), il chirurgo plastico Egidio Riggio (Istituto nazionale Tumori Milano) e la radiologa Marina Rizzo (ospedale Garibaldi Catania).
«Oggi diamo un segnale importante- ha detto l’assessore regionale alla Salute, Ruggero Razza (nella foto)- Per la Regione siciliana la prevenzione è quel punto di partenza che serve non solo per ridurre i costi di tanti ricoveri ma anche a dare salute nei territori e ai cittadini. Presentiamo un lavoro organizzato al quale forniremo le risorse necessarie perché il problema più importante in tema di prevenzione non è solo l’organizzazione ma anche essere nelle condizioni economiche per poter realizzare gli interventi necessari».
Il progetto di attivazione e potenziamento delle Breast Unit è parte della strategia che l’Assessorato per la Salute sta portando avanti anche per recuperare il gap della mobilità passiva che ha un impatto sulla Sanità regionale di 250 milioni di euro.
«Nel 2016- ha aggiunto Razza- sono stati circa 60 mila i siciliani che hanno cercato cure fuori dall’isola, la prima ragione di fuga è legata alla chirurgia ortopedica, al secondo posto c’è la cardiologia e al terzo il bisogno di cure oncologiche».
Il cancro della mammella è il tumore più frequente delle donne. In Sicilia l’incidenza (cioè i nuovi casi che si diagnosticano ogni anno), secondo i dati più recenti disponibili è di circa 123 casi ogni 100.000 donne che si traduce in circa 3.200 casi nuovi all’anno.
Si può stimare che attualmente il dato sia lievemente più alto, considerando che tutti i tumori sono in aumento a causa dell’invecchiamento della popolazione (infatti più si è avanti con gli anni più aumenta il rischio di tumore).
Le donne siciliane che nel 2016 si sono ricoverate (in Sicilia o in altre regioni) avendo un tumore della mammella sono circa 4.700, questo dato comprende sia i casi diagnosticati nello stesso anno che negli anni precedenti.