Alla fine, poi, non avevamo tutti i torti. La notizia del trasferimento in Puglia dell’ormai ex direttore generale dell’Ospedale Civico, pubblicata il 13 luglio dal nostro giornale, e derubricata a “semplice indiscrezione” da Giovanni Migliore, era in realtà era una trattativa ben avviata che lo stesso Migliore ha confermato sabato scorso con un messaggio.
Il direttore generale dell’Arnas Civico di Palermo lascia la Sicilia. Da oggi è il nuovo direttore generale del Policlinico di Bari. “Ringrazio i miei collaboratori e i professionisti di Arnas Civico che in questi anni non si sono risparmiati, hanno fatto crescere l’azienda consolidando il nostro ospedale come il riferimento sicuro per l’alta specialità e l’emergenza dei siciliani”, ha detto a “caldo” lo stesso Migliore. Il Civico, fino alla nomina del nuovo manager o di un commissario straordinario, sarà guidato dal Direttore sanitario, Rosalia Murè.
Migliore, medico, già direttore generale, attualmente era commissario dell’Azienda di Rilievo Nazionale ad Alta Specializzazione “Civico, Di Cristina, Benfratelli”. Era stato riconfermato Vicepresidente Nazionale Fiaso, Federazione Italiana delle Aziende Sanitarie e Ospedaliere ed è anche membro del consiglio direttivo dell’Associazione Ospedali Pediatrici Italiani e in passato ha assunto incarichi di rilievo in associazioni scientifiche, regionali e nazionali.
Ha diretto l’azienda palermitana per 4 anni tra alti e bassi, ha incassato alcuni risultati eccellenti ma il suo mandato è stato anche contraddistinto da frequenti “lotte” con i sindacati che più volte lo hanno duramente contestato. Ma lui dice: “Chiunque, da dovunque provenga e a qualunque età – dice – oggi trova da noi una risposta adeguata ai propri bisogni di salute accompagnata da una grande umanità”.
Tra i successi, la riorganizzazione dei percorsi assistenziali dell’emergenza con la realizzazione del nuovo pronto soccorso dell’Ospedale Civico, uno dei più grandi e funzionali d’Italia; la ristrutturazione e riorganizzazione dell’Ospedale dei bambini “Giovanni Di Cristina”, la realizzazione del nuovo Centro Oncologico “Maurizio Ascoli”, entrato in esercizio nel 2015 e consolidato in questi anni con l’arruolamento di eccellenti chirurghi e l’implementazione di nuove specialità, con reparti che sono diventati un riferimento nazionale, richiamando pazienti da altre regioni, prima tra tutte la ginecologia oncologica.
Ma alcuni importanti nodi sono rimasti in sospeso, come la gestione delle nuove assunzioni, con una carenza di organico in vari reparti, il problema sicurezza particolarmente avvertito dal personale e mai del tutto risolto e, tra le cose più recenti, l’unità di cardiochirurgia pediatrica.
Migliore lascia anche alcuni progetti pronti o in corso di avanzata realizzazione, in particolare la nuova oncoematologia pediatrica e il primo “hospice” pediatrico, la prima ed unica RMN siciliana dedicata esclusivamente ai bambini, di cui si sta completando cui il montaggio e che aprirà i battenti nel prossimo mese di novembre, la nuova neuroradiologia in corso di collaudo e il parcheggio multipiano dell’ospedale Di Cristina, i cui lavori, iniziati da qualche mese, si concluderanno entro la fine del prossimo anno, il cosiddetto “secondo stralcio” del progetto di ristrutturazione dello stesso Di Cristina, che prevede il nuovo complesso operatorio e terapia intensiva cardio e neuro-chirurgica pediatrica già finaziato e pronto per le procedure di gara connesse all’affidamento dei lavori. “Sono particolarmente onorato di andare a dirigere una azienda molto prestigiosa come il Policlinico di Bari e ringrazio per l’opportunità che mi hanno offerto il Presidente della Regione Puglia e il Magnifico Rettore dell’Università di Bari – ha detto Migliore – Desidero ringraziare il precedente e l’attuale governo della nostra Regione per la fiducia accordatami, e le organizzazioni dei lavoratori per il sostegno e l’attenzione dedicata ad Arnas Civico e resto a disposizione della Sicilia convinto che questa esperienza potrà costituire anche un’opportunità per lo sviluppo di proficue relazioni interregionali e per la crescita della nostra sanità”.