Una rete regionale di assistenza dei pazienti parkinsoniani per uniformare le diverse modalità di gestione della malattia. È l’obiettivo del progetto assegnato nelle scorse settimane al Centro di riferimento regionale per le malattie extrapiramidali di Villa Sofia-Cervello, diretto da Tania Avarello.
Finanziato dal Ministero della Salute, è stato illustrato a Palermo nel corso dell’annuale convegno dell’Associazione italiana parkinsoniani (in alto, il video con le interviste a cura di Insanitas).
Il Centro di riferimento regionale di Villa Sofia-Cervello, che si trova al Cto, ha già portato avanti da tre anni due progetti regionali volti a migliorare la gestione della malattia con una modalità multidisciplinare, ovvero una gestione che considera il paziente nella sua globalità, avvalendosi di varie figure professionali pronte ad intervenire nelle varie fasi, cercando di rallentare il decorso della malattia, in linea con gli standard nazionali ed internazionali.
Il Parkinson è la seconda malattia degenerativa del sistema nervoso centrale (dopo l’Alzheimer), con un’incidenza di 20 nuovi casi l’anno su 100.000 abitanti. Fino a pochi anni fa veniva considerata una malattia della terza età, con insorgenza intorno ai 60-65 anni, ma nell’ultimo decennio si è assistito ad un abbassamento dell’età di comparsa della malattia, con l’interessamento di soggetti in piena attività socio-lavorativa.