Una correlazione genetica tra malaria e Covid-19 è stata scoperta dal team di “Computational and Chemistry Biology” dell’Istituto Italiano di Tecnologia, il Policlinico “Giaccone” di Palermo, l’ospedale Molinette di Torino, l’Istituto Giannina Gaslini di Genova. Secondo lo studio, pubblicato su “Frontiers In Medicine”, le varianti genetiche in grado di proteggere dalla malaria potrebbero fornire protezione anche per l’infezione da Sars-Cov-2.
La ricerca italiana ha evidenziato come nelle zone che in passato sono state colpite dalla malaria, l’incidenza del Covid-19 è stata molto inferiore, pertanto la teoria sviluppata è che i geni che sono in grado di proteggere la popolazione dall’infezione malarica possano fornire una forma di protezione anche per la malattia che si sta affrontando ora. Inoltre, lo studio ha cercato di spiegare l’effetto biologico che queste variazioni genetiche possono esercitare sull’infezione da Covid e sulla progressione della malattia, suggerendo possibilità terapeutiche potenzialmente utili.
«Nell’aprile dell’anno scorso io e il professore Cavalli di Bologna ci siamo trovati due cartine geografiche dell’Italia, una riguardava l’incidenza di casi di Covid-19 e l’altra l’incidenza per mortalità di malaria dei primi del ‘900, ci siamo resi conto che le cartine erano una il negativo dell’altra» ha raccontato ad Insanitas uno dei coautori, Manlio Tolomeo, Specialista in “Ematologia e Oncologia”, responsabile del “Servizio AIDS” del Policlinico “Paolo Giaccone” di Palermo.
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Manlio Tolomeo (foto Insanitas)