Morto per Coronavirus a Ragusa un paziente di 71 anni ricoverato da alcuni giorni in malattie infettive e da ieri trasferito, in terapie intensiva a causa dell’aggravarsi delle sue condizioni.
Al momento quindi i ricoverati sono 8 compreso uno in terapia intensiva le cui condizioni sono stabili se pur gravi.
Sono risultati negativi i tamponi di due persone decedute presso una casa di riposo del territorio.
In ordine alle notizie allarmistiche diffuse da una paziente ricoverata, e ribaltate sui social e su vari blog, la direzione di presidio a seguito di un paziente “sospetto CoViD19” risultato negativo ai primi test, e poi risultato invece positivo e trasferito a Modica, ha applicato tutte le procedure codificate nei protocolli, considerato che questi casi sono ovviamente previsti.
Il personale che ha avuto contatto con il paziente è stato sottoposto a tampone e temporaneamente posto a riposo in attesa dell’esito. I primi due tamponi esitati su medici dell’Ospedale di Ragusa che hanno gestito il paziente sono risultati negativi.
Aumenta a 4 il numero delle persone precedentemente positive che si sono negativizzate.
Da lunedì, secondo le indicazioni dell’Assessore Regionale della Salute, informato costantemente della situazione della Provincia, avranno inizio i prelievi dei tamponi alle persone in isolamento che singolarmente saranno chiamate e con la loro auto se disponibili potranno recarsi a Ragusa per effettuare il tampone senza scendere dall’auto.
Questo consentirà di velocizzare le procedure, effettuare più tamponi e dedicare il personale per le visite a domicilio per le persone più fragili e non autonome.
Dall’Asp di Ragusa raccomandano in previsione di un aumento dei casi in tutta la Regione e anche nella provincia di Ragusa, di rispettare rigidamente le regole dell’isolamento.
AGGIORNAMENTO 28 marzo: 28 positivi (8 ricoverati), 4 negativizzati e 1 decesso.
La Direzione dell’Asp di Ragusa, a nome di tutta l’Azienda, esprime vicinanza alla famiglia dell’anziano deceduto e, nello stesso tempo, ringrazia pubblicamente i medici, gli infermieri e tutto il personale dell’Asp «per il lavoro instancabile e l’abnegazione dimostrati da quando è iniziata l’emergenza da Coronavirus. La dedizione dei nostri operatori sanitari va al di là del dovere che accompagna ordinariamente la loro professione. Molti di essi stanno offrendo una testimonianza di grande attaccamento al lavoro ma anche di forte sensibilità civica e umana, assistendo e curando tutti coloro che sono stati affidati alle cure dei nostri ospedali».