PALERMO. «Serve chiarezza sulle misure di sicurezza che devono rispettare gli equipaggi del 118. Il ministero dice che vanno indossati camici impermeabili e mascherine filtranti, mentre la Regione sembra aver abbassato l’alert scrivendo che per i casi sospetti bastano camice verde e mascherina chirurgica».
Lo affermano Sebastiano Motta e Carmelo Salamone della Fials 118 Sicilia, aggiungendo: «Molte ambulanze- stanno finendo le scorte dei dispositivi di sicurezza utilizzati nel caso esclusivo di caso di Coronavirus cioè quando ci sono più sintomi, e quando ci sono forti sospetti. In questi casi intervengono indossando la tuta bianca e la maschera idonea. Questi dispositivi iniziano a scarseggiare e sappiamo di intervento svolti senza questi importanti presidi. L’assessorato ha abbassato in un certo senso l’indice di pericolosità dicendo se c’è solo un caso sospetto possiamo indossare il camice verde e la maschera chirurgica».
Dal sindacato aggiungono: «Le linee guida a livello ministeriale sembrano contrastanti, perché si richiede il camice impermeabile, cioè la famosa tuta bianca, e le mascherine filtranti del tipo ffp3, e questo quando ci sono più sintomi chiari, come febbre, problemi respiratori e la certezza di contatti con gente di fuori o positiva. Per gli equipaggi delle ambulanze la Fials pretende il massimo della protezione, di fronte alla salute dei soccorritori non può essere un fatto di eccessi, e neanche la salute degli operatori può essere messa a repentaglio con giustificazioni di alcun tipo. Chiediamo maggiore attenzione da parte delle centrali operative 118 nella fase dell’intervista all’utenza, che precede il passaggio dell’intervento agli equipaggi».