ROMA. «L’elemento perequativo aggiuntivo inserito negli aumenti tabellari degli infermieri per chiudere la preintesa del Ccnl Sanità lo scorso 23 febbraio, verrà meno il 31 dicembre 2018 e farà perdere il 24% dei 67 euro di aumento strombazzato da Cgil, Cisl e Uil. Finalmente è emerso grazie ad un articolo del Sole24ORE quello per cui protestiamo da mesi: un contratto-farsa che a un infermiere di categoria D porterà in tasca un aumento di solo 30 euro netti dal 2019».
Lo afferma Antonio De Palma, presidente del sindacato degli infermieri Nursing Up, aggiungendo: «Una palese ingiustizia che si consuma mentre ai medici vengono accordati, secondo quanto appreso dalla stessa testata, aumenti ben più sostanziosi, a sancire che nella Sanità esistono figli e figliastri. E fino a quando esisteranno due pesi e due misure che creano conflitto e rancore sociale, la politica non farà il bene dei cittadini».
«A far saltare fuori la presa in giro degli aumenti perequativi- ribadisce il sindacalista- ci è voluto un articolo di stampa, mentre noi lo diciamo da quando ci siamo rifiutati di firmare questo contratto ridicolo che inganna oltre 260 mila infermieri pubblici. Un film già visto peraltro, in cui vengono elargite ai medici con nonchalance le risorse negate per nove anni ai professionisti sanitari».
«Gli infermieri sono lavoratori laureati e specializzati– conclude De Palma- sui quali grava da tempo il peso della Sanità italiana e a cui non viene riconosciuta la dignità che spetta loro di diritto. Per dire no a tutto questo incroceranno le braccia il 12 e 13 aprile prossimi».