PALERMO. Sono stati ricevuti da una rappresentanza dell’assessorato alla Salute i 19 psicologi e i 3 fisioterapisti che da stamattina manifestano a piazza Ziino a causa della mancata proroga dei loro contratti Covid da parte dell’azienda ospedaliera “Villa Sofia-Cervello”. «Insieme a Sergio Sortino, rappresentante dei lavoratori della Cgil Sanità, siamo stati ricevuti in assessorato, dove abbiamo ribadito le nostre richieste. Il capo di gabinetto ci ha accolto e si è fatto portavoce della posizione dell’assessorato, cioè quello di chiedere un’interlocuzione alla direzione dell’azienda per capire le motivazioni della delibera posta in questi termini» ha dichiarato ad Insanitas Valentina Vegna, rappresentante del gruppo di psicologi e psicoterapeuti.
Inoltre, ha aggiunto: «Il servizio di assistenza psicologica ai pazienti Covid si è interrotto totalmente, noi siamo stati reclutati con il contratto per l’emergenza Covid quindi la direzione dovrà a questo punto spiegare se il servizio psicologico e quello riabilitativo siano considerati essenziali o meno. È necessario capire perché l’Hub Covid più grande della Sicilia occidentale abbia deciso di rinunciare a garantire la salute globale del paziente, anche in difformità rispetto alle linee tracciate dallo stesso assessorato».
«A Villa Sofia-Cervello per l’emergenza Covid siamo stati assunti tre fisioterapisti, gli altri sono stati assunti prima della pandemia, ma all’ospedale Cervello sono rimaste solo due colleghe che vanno nei reparti Covid e devono barcamenarsi con 60/70 richieste al giorno, per cui la qualità del servizio non può più essere garantita. riferisce Elena Brucoli che rappresenta i fisioterapisti-Vorrei capire le motivazioni di questa mancata proroga perché non sono state chiare, vorremmo quanto meno risposte attendibili che possano convincerci, perché sono state dette tante cose e vorremmo delle spiegazioni chiare e trasparenti. Ovviamente sapevamo che l’emergenza sarebbe finita prima o poi, ma non si capisce perché siano stati rinnovati tutti i fisioterapisti in altri poli ospedalieri e tutti gli altri professionisti di Villa Sofia-Cervello tranne noi».
La Cgil ha invece sottolineato il travisamento dei bisogni di salute di pazienti complessi, il cui numero di accessi all’hub non è mai diminuito, ponendo al contempo l’accento sulla valenza discriminatoria dell’operazione tra categorie.