Dal palazzo

«A rischio la salute dei pazienti»

Concorsi bloccati, il direttore generale del Papardo disubbidisce all’assessorato: invoca la Costituzione e assume due medici

Clamorosa iniziativa di Michele Vullo. Non avendo ricevuto l'autorizzazione dagli uffici guidati da Gucciardi, si rivolge al prefetto e alla Procura e va ugualmente avanti nelle immissioni in servizio attingendo da una precedente graduatoria: «La logica esclusivamente burocratica dell'assessorato mette a rischio la sicurezza del paziente e non garantisce quanto previsto dalla Costituzione e dai Lea». Esultano i sindacati Cimo e Anaao Assomed.

Tempo di lettura: 3 minuti

Clamorosa iniziativa di rottura nel mondo della sanità siciliana. Nonostante il blocco dei concorsi ed un esplicito divieto a nuove assunzioni comunicatogli dall’assessorato regionale alla Salute, l’azienda ospedaliera Papardo di Messina ha assunto a tempo indeterminato due dirigenti medici, invocando il diritto alla Salute sancito dalla Costituzione e il rispetto dei Lea (clicca qui per leggere la delibera del 30 dicembre che ricostruisce tutta la vicenda).

Il prologo va in scena il 7 dicembre 2016: il dg Michele Vullo (nella foto), vista l’impossibilità a prorogare gli incarichi a tempo determinato a due cardio- anestesisti (erano al Papardo grazie ad un’aspettativa poi revocata dall’Asp di Messina) chiede all’assessorato alla Salute l’autorizzazione allo scorrimento delle graduatorie concorsuali del 2012 per l’immissione in ruolo di due dirigenti medici anestesisti a tempo indeterminato.

Vullo esplicita la grave criticità che si verrebbe a determinare nel Reparto di Cardiochirurgia e argomenta come già in questi mesi l’assessorato abbia concesso a varie Aziende sanitarie la possibilità di assumere Primari.

«La risposta del Dipartimento per la Pianificazione Strategica dell’assessorato è negativa, così a Vullo non rimane altro che forzare il “blocco navale” da cui si sente accerchiato», sottolinea Giuseppe Riccardo Spampinato, segretario regionale del Cimo.

Il dg del Papardo, quindi, il 28 dicembre scrive al prefetto di Messina, alla Procura della Repubblica, allo stesso Gucciardi e pure al ministro della Salute, sottolineando: «La risposta del dipartimento assessoriale è dettata da logica esclusivamente burocratica, che mette a rischio la sicurezza del paziente e non garantisce quanto previsto dalla Costituzione e dai LEA».

Una presa di posizione che fa esultare il Cimo: «Prende luce così, dopo anni di blocco, la prima delibera di un’Azienda sanitaria pubblica che assume a tempo indeterminato in cui un direttore generale è costretto a citare l’art. 32 della Costituzione (quello che garantisce il diritto alla Salute) e dichiara di assumersi la responsabilità del proprio atto», sottolinea Giuseppe Riccardo Spampinato.

Inoltre il sindacato auspica che l’esempio di Vullo venga adesso seguito da altri direttori generali, «anche se sarebbe preferibile che fosse lo stesso Gucciardi a trovare il coraggio di procedere, come del resto ha già fatto col personale contrattista e con diversi Primari ospedalieri, con lo scorrimento delle graduatorie vigenti di medici e infermieri in modo da occupare i posti lasciati scoperti nelle vecchie dotazioni organiche, senza bisogno che i dg messi con le spalle al muro debbano informare prefetti e magistratura».

Interviene pure l’Anaao Assomed Sicilia con il segretario regionale Pietro Pata: «Pur continuando ad esprimere forti perplessità sulle dinamiche assunzionali in molte unità operative del Papardo, nella fattispecie concordiamo pienamente con l’azione della direzione generale e chiediamo all’assessore regionale alla Salute, perdurando l’assurdo silenzio delle istituzioni romane, una tempestiva iniziativa per l’immediato sblocco delle procedure di assunzione previste dalla circolare 25881 e attualmente congelate, al fine di consentire in tutta la Sicilia il rispetto dei LEA e garantire l’integrità del personale medico e sanitario nelle aree dell’emergenza».

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