Ora è, letteralmente, ufficiale: i commissari della Sanità siciliana nominati durante gli ultimi mesi del governo Crocetta sono illegittimi.
La relativa sentenza della Corte Costituzionale, infatti, è stata appena pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana e di fatto inizia a produrre i propri effetti, così come prevede la legge.
Decade, quindi, l’art. 3 della “legge della Regione Siciliana 1° marzo 2017, n. 4”, con il quale l’Ars optò per le nomine dei commissari, motivandola con il fatto che il nuovo elenco nazionale degli aspiranti manager non era ancora pronto e quello regionale non era aggiornato.
Contro quel provvedimento si era schierato subito il Consiglio dei Ministri, appunto impugnandolo. A distanza di oltre un anno alcuni giorni fa è giunta la sentenza di accoglimento da parte della Corte Costituzionale, datata 22 maggio 2018 e depositata il 17 luglio.
Ora, appunto, arriva pure la pubblicazione in Guri. Cosa sarà degli atti firmati dai commissari “illegittimi” da questo momento in avanti? Un interrogativo di non poco conto, ed una matassa che dovrà essere dipanata dalla Regione.
Subito dopo la sentenza della Corte Costituzionale, l’assessore alla Salute, Ruggero Razza, ha annunciato che avrebbe assunto «ogni determinazione in ordine alla esecuzione della pronuncia della Consulta nei termini previsti dalla legge che, peraltro, consentono di definire il procedimento dopo il formale insediamento della commissione istituita per il procedimento di nomina dei nuovi direttori generali».
Razza aggiunge pure che «verrà deciso se adottare la mera conferma tecnica dei commissari, ovvero se introdurre alcuni elementi di novità».