Salute e benessere

L'intervista al Dr. Carmine del Gaizo

Combattere l’invecchiamento cellulare con l’Ossigeno-Ozono Terapia: bassa tossicità e grande potenzialità terapeutica

Grazie alle proprietà dell’ozono si possono migliorare i sistemi di difesa dell’organismo contro l’azione dei radicali liberi

Tempo di lettura: 5 minuti

L’Ossigeno- Ozono Terapia (Ozone therapy) è un trattamento minimamente invasivo basato sull’utilizzo di una miscela di Ossigeno e Ozono (O2O3) che permette di ottenere dei risultati significativi per la cura di numerose patologie. La miscela di ossigeno e di ozono medicale, infatti, è in grado di stimolare ed implementare i meccanismi di protezione cellulare contrastando l’azione dei radicali liberi e di altre sostanze tossiche. La moderna Ossigeno-Ozonoterapia nasce negli anni ‘50, grazie anche allo sviluppo di apparecchiature più affidabili ed al perfezionamento delle tecniche di applicazione. Oggi registra appositi protocolli ed è ormai una procedura significativamente consolidata, a fronte di studi scientifici multicentrici, anche internazionali, che ne confermano la validità. In Sanitas ha intervistato un esperto in materia: il dr. Carmine del Gaizo, medico specialista in Ortopedia e Traumatologia.

I principali obiettivi dell’Ossigeno- Ozonoterapia? “Grazie alle proprietà dell’ozono, che è un gas (forma allotropica dell’ossigeno) naturalmente presente nel corpo umano, si possono migliorare in maniera significativa i sistemi di difesa dell’organismo contro l’azione dei radicali liberi, principali responsabili dell’invecchiamento cellulare e dell’ossidazione dei tessuti. L’ozono medicale, infatti, favorisce la circolazione del sangue in tutti i tessuti e il conseguente rilascio dell’ossigeno agevola la riattivazione del microcircolo e l’ossigenazione periferica. Il trattamento consente perciò di ottenere tutta una serie di vantaggi: dall’effetto analgesico a quello antinfiammatorio, dall’effetto antinfettivo (per contrastare virus ,batteri e miceti) a quello immunomodulante (ovvero la capacità di rafforzare la risposta immunitaria dell’organismo), accanto alla stimolazione della rigenerazione tissutale”.

L’Ozonoterapia in ortopedia? “In ambito ortopedico l’ozonoterapia trova indicazione nel trattamento del dolore per la sua azione antinfiammatoria e antiradicali liberi, giacché la miscela iniettata favorisce l’eliminazione naturale delle sostanze mediatrici del dolore e dell’infiammazione. Data la sua bassa tossicità, trova significativa indicazione sopratutto nel trattamento di pazienti allergici o affetti da patologie gastroenteriche e, dunque, a rischio con le comuni terapie a base di cortisonici e FANS. L’ozoterapia è molto efficace nelle problematiche paravertebrali (ernia del disco, spondilosi, discopatie etc.), o in altre come, ad esempio, la sindrome del tunnel carpale e, ancora, in traumatologia sportiva e nella patologia artrosica. In questi casi la miscela ossigeno-ozono viene prelevata attraverso un filtro sterile da un apposito generatore e iniettata direttamente in articolazione o nelle strutture muscolo tendinee previa applicazione di analgesico locale”.

L’ozonoterapia nel caso di ernia del disco può essere effettuata con tecnica “intradiscale” o “paraforaminale”, ovvero? “Nel primo caso, dopo aver anestetizzato la cute ed aver evidenziato il lato affetto, si procede con l’inserimento di un sottile ago all’interno del disco intervertebrale sotto guida radiografica o TAC. Una volta raggiunto il punto da cui parte l’infiammazione si somministra al paziente la miscela di ossigeno e ozono. Nel secondo caso si agisce, sul forame intervertebrale, zona in cui sono presenti le radici nervose, andando ad iniettare la miscela di gas. In entrambe le tecniche si ottengono effetti analgesici, antinfiammatori e miorilassanti”.

La procedura di somministrazione? “Esistono varie modalità di somministrazione in base al caso di specie: iniezioni da effettuare nell’area del corpo che deve essere trattata (via locale); insufflazione rettale e auto-emotrasfusione (vie sistemiche). Quest’ultima tecnica prevede il prelievo di una certa quantità di sangue (circa 200ml) del paziente per via endovenosa e la sua reintroduzione nel corpo dopo essere stato opportunamente riossigenato)”. L’insufflazione rettale, invece, prevede l’introduzione, assolutamente indolore, di un piccolo sondino attraverso cui veicolare la miscela di ossigeno-ozono ( tale somministrazione è sufficientemente priva di rischi da essere indicata anche in età pediatrica).

Durata dei trattamenti? “La durata del trattamento con ozono medicale è variabile, ma in linea di massima esso dura una decina di minuti per un ciclo di 10-12 sedute. A seconda della patologia, il beneficio è percepibile sin dalla prima seduta; in genere i miglioramenti sono progressivi e l’obiettivo è quello di consolidarli nel tempo e impedire le recidive”.
Allergie e Controindicazioni? “Non si riscontrano allergie, sebbene l’ozono sia irritante se inalato a livello polmonare. Comunque può essere somministrato per via nasale alle opportune concentrazioni e con le dovute modalità. Ci sono controindicazioni assolute in gravidanza e allattamento, nonché in casi selettivi per cardiopatie scompensate o in caso di favismo ed altre condizioni che vanno esaminate e valutate dallo specialista durante la visita”.

Altri principali campi di applicazione dell’ozonoterapia? In odontoiatria (ad es. per gengiviti, parodontiti e/o a supporto degli impianti dentari, in quanto migliora l’osteointegrazione e le aree di sofferenza ischemica ossea); o in ambito vascolare (ad es. trattamento di ulcere), ma anche in dermatologia o in medicina estetica. L’ozonoterapia per insufflazione è, inoltre, impiegata nel trattamento di cefalee, sinusiti, patologie autoimmuni, patologie neurologiche, artriti ed altre”.

L’ozonoterapia è un atto medico e va effettuato da medici specialisti qualificati, con una curva di apprendimento e un continuo aggiornamento della metodica. Essa può essere intrapresa a prescindere dall’età, ma la scelta di questa opzione terapeutica va valutata, caso per caso, in presenza di indicazioni cliniche previste dai protocolli e dalle linee guida delle società specialistiche.

 

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