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Dal palazzo

Risposta alla nota di Gargano

Collegio Ipasvi di Palermo, non si placano le polemiche

Un gruppo di infermieri della lista "Scegliamo di sceglier noi" risponde alla nota del presidente Gargano

Tempo di lettura: 3 minuti

Dopo l’intervento dei carabinieri, la denuncia di un gruppo di infermieri su presunti brogli, la proclamazione ufficiale dei risultati e la nota di chiarimento del presidente IPASVI Palermo Gargano, ecco una nuovo capitolo dell’intricata vicenda, con la risposta di alcuni infermieri della lista “Scegliamo di scegliere noi” che rispondono a Gargano.

“Riporre attenzione sul corretto andamento elettorale del Collegio ipasvi, che è un ente di diritto pubblico che tutela il cittadino, non esclude l’obiettivo che accomuna noi infermieri tutti, ossia l’avere a cuore la tuteli dei malati e dei loro primari bisogni. Non rinunciando pertanto ad affrontare la questione, facciamo notare che le quindici schede annullate, non sono state segnalate all’attenzione dei presenti allo scrutinio dallo stesso Presidente Gargano, bensì, da un rappresentante della lista Scegliamo di Scegliere Noi durante la terza ed ultima giornata di scrutinio.”

“Per una più precisa ricostruzione dei fatti – continua la nota – va ricordato che, prima che avessero inizio le operazioni di scrutinio, la suddetta lista aveva individuato il proprio rappresentante e lo stesso aveva chiesto a Gargano di poter assistere sin dal primo giorno alle operazioni di scrutinio visionando le schede che Gargano leggeva a voce alta e che gli scrutinatori nel frattempo registravano. La risposta è stata un “no” perentorio poiché il regolamento non lo prevedeva. Soltanto dopo nostre svariate richieste, alla ripresa dello scrutinio nella mattina del giorno successivo, il presidente accettava la presenza di un rappresentante della nostra lista che così poteva visionare le schede di volta in volta scrutinate.  Domanda: chi avrebbe potuto gridare allo scandalo ed al mancato rispetto del regolamento elettorale se Gargano, da garante del buon andamento del seggio e della trasparenza delle elezioni, avesse consentito sin dal primo giorno al rappresentante di lista di assistere visivamente allo scrutinio durato oltre 5 ore? Se consideriamo che Gargano era anche un candidato e quindi portatore di interesse sull’esito finale delle votazioni, noi crediamo che l’unico effetto che avrebbe potuto produrre la presenza di un rappresentante della nostra lista al suo fianco sarebbe stata una palese dichiarazione di trasparenza a tutti i presenti.”

Ed ancora “Ci chiediamo inoltre: Chi potrebbe gridare oggi alla violazione del regolamento se Gargano in autotutela avesse disposto un nuovo scrutinio delle schede già scrutinate? Forse prudenza avrebbe richiesto di conservare in sicurezza tutte le schede e riscrutinarle?
Crediamo che questa decisione non avrebbe potuto fare altro che palesare trasparenza ed eventualmente confermare che le schede da annullare fossero realmente soltanto le quindici citate dallo stesso Gargano. A ciò aggiungiamo che, se il numero delle schede irregolari può determinare l’esito finale delle votazioni, la rilevanza delle irregolarità prescinde dal numero delle schede anomale, per le quali resta l’incognita di chi le abbia inserite nell’urna.”

Infine “Come si spiegano i ripetuti appelli al rispetto del regolamento fatti dallo stesso Gargano, quando lo stesso, durante il terzo giorno di scrutinio, ha sostituito uno scrutinatore (la cui nomina è regolamentata) con altra persona, neppure infermiere, che da regolamento non figura in nessun modo tra i soggetti deputati allo svolgimento delle operazioni di scrutinio?”

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