Dal palazzo

Il reportage

Collegio federativo di Cardiologia, ecco il resoconto e le interviste del Congresso che si è svolto a Palermo

L'evento si è svolto a Palazzo Steri.

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PALERMO. I nuovi progressi nella terapia dello scompenso cronico, le prospettive interventistiche e cardiochirurgiche per la valvola mitrale e quella aortica, l’ottimizzazione della terapia nella cardiopatia ischemica acuta e cronica, le tecnologie emergenti in aritmologia interventistica, la morte improvvisa aritmica e la sindrome di Brugada: sono stati tra i temi principali trattati al Congresso del Collegio Federativo di Cardiologia, conclusosi a Palermo nella splendida cornice di Palazzo Steri.

«Questo evento- afferma Maria Gabriella Vitrano presidente del CFC e dirigente medico presso la Cardiologia dell’Ospedale Ingrassia- è per noi molto importante, perché ha messo a confronto grandi professionisti del settore, quotidianamente impegnati sul versante della prevenzione e della cura in ambito cardiovascolare».

«L’interscambio delle esperienze della pratica clinica- aggiunge la Vitrano- e lo sviluppo degli aspetti superspecialistici e interventistici risponde alla logica del CFC che da sempre ha come mission quella di valorizzare l’interdisciplinarietà e la creazione di vari team di diverse competenze per puntualizzare e sostenere programmi diagnostico- terapeutici».

Non è mancata una riflessione sulla responsabilità sanitaria e il rischio professionale. Riccardo Asteggiano (chair Council for Cardiology Practice), ha evidenziato l’importanza delle linee guida elaborate dalla Società Europea di Cardiologia (ESC) e sottolineato anche «la necessità di rinvenire maggiori risorse in un momento nel quale sostenibilità e innovazione vanno coniugate, per garantire non soltanto i percorsi clinico-assistenziali, ma altresì una migliore qualità di vita ai pazienti».

«Infatti- aggiunge Asteggiano- se da un lato, oltre all’aumento del numero di pazienti sopravvissuti ad un infarto del miocardio, si allunga la vita media grazie alle migliori opportunità di cura assicurate dai farmaci e dalle tecniche di rivascolarizzazione del cuore, dall’altro lato, si pone il problema di garantire la qualità dei percorsi assistenziali di questi malati da parte dell’organizzazione del territorio, soprattutto in riferimento alle cronicità, fattore reso ancora più urgente dall’invecchiamento della popolazione».

La professoressa Luigina Guasti (responsabile del Comitato Scientifico Nazionale del CFC), si è soffermata sull’ambizioso progetto di istituire un registro e una banca dati, a cui il Collegio Federativo di Cardiologia sta lavorando, per raccogliere le informazioni epidemiologiche circa i pazienti ambulatoriali, in ordine ai fattori di rischio ed, in particolare, in riferimento all’ipertrigliceridemia, accanto a quelli già abbondantemente attenzionati dalla letteratura scientifica, come l’ipercolesterolemia.

Dal simposio è emerso ancora una volta come, diabete, ipertensione arteriosa e obesità abbiano un ruolo determinante nelle malattie cardiovascolari e come l’età costituisca una condizione di rischio molto importante. L’incidenza dello scompenso cardiaco sale fino al 10% nei soggetti con età superiore a 75 anni. La diagnosi tempestiva è molto importante per prevenire, ma anche per rallentare lo sviluppo della malattia che, oltre a comportare un’invalidità, può portare alla morte improvvisa per alterazioni minacciose del ritmo cardiaco.

Il Collegio Federativo di Cardiologia è una associazione cardiologica scientifica nata nel 2004, con l’obiettivo di aggregare, informare ed aggiornare tutti i medici di diversa estrazione professionale (medici di famiglia, ospedalieri, universitari, ambulatoriali, liberi professionisti) e culturale (cardiologi, internisti, geriatri, diabetologi) che si interessano di cardiologia pratica. Al CFC aderiscono anche infermieri professionali e psicologi con interesse per le malattie cardiovascolari.

Ha sezioni regionali e gruppi di studio, organizza anche corsi ECM e partecipa attivamente alle campagne istituzionali di informazione sanitaria. L’impegno del CFC è stato premiato a livello europeo con l’iscrizione al Council for Cardiology Practice (CCP) della Società Europea di Cardiologia.

Nella foto da sinistra: Guido Francesco Guida, Riccardo Asteggiano, Maria Gabriella Vitrano e Luigina Guasti.

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