In controtendenza la Chirurgia Generale dell’Ospedale Umberto I di Enna: mentre in altre strutture siciliane vi è un esodo verso il nord Italia, il reparto con le sue nuove metodiche attira i pazienti extra provincia. L’ultimo caso, che funge da esempio, è avvenuto il 16 ottobre quando una donna 65enne, affetta dalla Sindrome di Dunbar, ovvero del legamento arcuato mediano, ha scelto il nosocomio ennese per trattarla chirurgicamente.
Dopo l’esecuzione degli esami diagnostici di routine è stata sottoposta a una procedura mini-invasiva laparoscopica di sezione del legamento arcuato mediale. «Il decorso post-operatorio è stato regolare, con ripresa dell’alimentazione e della canalizzazione in prima giornata post-operatoria e dimissione il giorno a seguire. L’alimentazione è stata subito ben tollerata, con risoluzione completa della sintomatologia presentata dalla paziente prima dell’intervento», ha raccontato il primario Danilo Corrado Centonze da noi interpellato.
Ma cerchiamo di capire meglio di cosa si tratta. «Descritto per la prima volta da Harjola nel 1963 e da Dunbar nel 1965, questo è un raro disordine conseguente a una compressione estrinseca del tronco celiaco da parte del legamento arcuato mediano, struttura fibrosa sottesa tra i pilastri diaframmatici al davanti dell’aorta, che in questi casi presenta un decorso più basso del normale», spiegano tecnicamente i chirurghi dell’equipe del reparto diretto da Centonze. La patologia- come si osserva nelle statistiche- è prevalente nelle donne, affette tre volte più degli uomini, con un’età minore di 40 anni, e viene diagnosticata solo in due casi ogni 100 mila pazienti.
«L’incidenza non è nota- spiegano dalla Chirurgia di Enna- e la sintomatologia comprende manifestazioni croniche o ricorrenti di dolore epigastrico post-prandiale, nausea, vomito, dissenteria, riduzione dell’appetito associati a perdita di peso non altrimenti spiegabile. La manifestazione classica dell’angina addominale, peggiorata dall’inspirazione che determina un abbassamento del diaframma, si osserva in circa il 40 per cento dei pazienti».
Sono infatti state suggerite due teorie per spiegare i sintomi: compressione del tronco celiaco con ischemia mesenterica e vasocostrizione splancnica dovuta alla stimolazione del ganglio celiaco e del plesso celiaco, che sono localizzati nel 25 % dei soggetti normali tra il legamento arcuato e il vaso. Il dolore sembra essere correlato all’irritazione meccanica delle fibre nervose del plesso celiaco.
«Proprio a causa della sua rarità- spiega il primario Centonze- e del tipo di sintomatologia, che può essere determinata da patologie quali esofagite, intolleranze alimentari, pancreatiti, calcolosi della colecisti, la diagnosi della Sindrome di Dunbar è tipicamente di esclusione e rappresenta una vera e propria sfida. Le indagini diagnostiche che possono giungere in aiuto nella diagnosi sono rappresentate da ecocolordoppler, Angio-TC, Risonanza Magnetica e Angiografia selettiva».
L’ecografia Doppler ha un’elevata sensibilità per la diagnosi ed è stata proposta come modalità di scelta, sebbene il metodo diagnostico “gold standard” sia ancora l’angiografia selettiva, che dovrebbe essere eseguita sia durante l’inspirazione che l’espirazione. Tuttavia, l’introduzione dell‘Angio-TC mutislice ha consentito l’acquisizione di immagini più sottili, fornendo una maggiore risoluzione, un migliore rilevamento delle lesioni ed eccellenti ricostruzioni multiplanari.
«I pazienti sintomatici con sindrome di Dunbar accertata- chiariscono i chirurghi- traggono maggiori benefici dai trattamenti chirurgici, basati sulla visualizzazione diretta e sulla sezione del legamento arcuato al fine di ottenere la decompressione del tronco celiaco. Le metodiche chirurgiche mini-invasive, laparoscopiche e robotiche, rappresentano oggi le metodiche di scelta nel trattamento della Dubar per gli indubbi vantaggi post-operatori».
Dopo diversi anni di calvario, caratterizzati da dolori addominali aspecifici e nausea e vomito postprandiali senza alcuna apparente spiegazione, grazie all’esecuzione di una Angio-TC è stata posta la diagnosi di Sindrome di Dunbar anche nella paziente rivoltasi per il trattamento chirurgico alla Chirurgia Generale di Enna.
«La mia scelta- ha detto la paziente- è ricaduta sul dottore Centonze e la sua equipe per l’estensiva applicazione della metodica laparoscopica presso il centro da lui diretto e il risultato mi ha dato ragione».