MESSINA. «Mentre a Salina si garantiscono screning gratuiti per tre giorni in compagnia di Vip, per i restanti 362 giorni invece la Sanità eoliana va in vacanza»: si legge in un post del Comitato “L’ospedale di Lipari non si tocca” che provocatoriamente scrive del “Chemioterapia Tour”, definendolo «un affascinante viaggio per i malati di tumore dalle isole Eolie verso gli ospedali più vicini». Un’odissea, ad esempio, è quella per andare al “San Vincenzo” di Taormina, che dura numerose ore e all’insegna di disagi.
«Non ci servono 3 giorni di ”salute’‘, ne vogliamo 365!» sottolineano non a caso dal Comitato a margine della XI edizione del Marefestival “Premio Massimo Troisi’ che si è tenuta a Salina e ha visto l’intervento anche di esponenti dell’Asp messinese. «Sia detta la verità sulla situazione sanitaria alle Eolie. Noi eoliani vogliamo scegliere la vita, e voi invece ci avete lasciati al nostro destino di zone periferiche ed emarginate» aggiungono, sottolineando: «Siamo una comunità di circa 20.000 persone, abbandonata, senza cure e sicurezza sanitaria. Non abbiamo più un ospedale funzionante, dobbiamo spostarci, affrontando difficoltà e spese anche per gli esami più banali. Le nostre vite sono legate all’elisoccorso, chiuse le sale operatorie, niente cardiologi né anestesisti, chiusa la camera iperbarica, chiuso il punto nascita. I malati oncologici costretti a viaggi stressanti e mortificanti per sottoporsi a terapie salvavita. Sappiamo benissimo che bisogna fare prevenzione, ma alle Eolie non si può fare».